Integratori di lattasi: quando bisogna assumerli, come e per quanto tempo

Gli integratori di lattasi ti permettono di mangiare anche gli alimenti che dovresti evitare a causa della tua intolleranza al lattosio. Scopri come funzionano e come (e per quanto) puoi assumerli!
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Dott.ssa Silvia Soligon Biologa nutrizionista
25 Marzo 2024 * ultima modifica il 25/03/2024

Diarrea, gonfiore e dolori addominali, nausea, vomito, una spiacevole sensazione di pienezza e un'altrettanto spiacevole flatulenza: se convivi con un'intolleranza al lattosio sono tutti sintomi che potresti conoscere, qualcuno più, altri meno. Se venissi nel mio studio per affrontare il problema, mi racconteresti che a scatenarli è la scelta di mangiare latte e derivati – dai formaggi al burro, magari anche lo yogurt che, invece, in tanti che come te non digeriscono lo zucchero del latte riescono invece a consumare senza problemi. La soluzione più immediata è evitare tutti i cibi che contengono questo zucchero (che è, appunto, il lattosio), ma c'è anche un'altra strada percorribile: assumere integratori di lattasi, l'enzima che serve per digerirlo e che a te manca.

L'origine dell'intolleranza al lattosio

Sì, perché se non digerisci il lattosio è perché il tuo corpo non produce la molecola che serve per digerirlo. Come ti accennavo, questa molecola è la lattasi, nota anche come β-galattosidasi. La stragrande maggioranza dei bambini, alla nascita, lo possiede, ben funzionante. In origine, però, l'organismo umano è stato progettato per perderlo dopo i primi anni di vita, quando la sua alimentazione non sarebbe più stata basata su questo alimento. Le vicende evolutive hanno però fatto sì che latte e latticini permanessero nell'alimentazione di una buona fetta della popolazione mondiale, che ha mantenuto la capacità di digerire il loro zucchero. Per questo, oggi, il 30% circa delle persone in tutti il mondo non è intollerante al lattosio.

Il restante 70% delle persone, ossia gli intolleranti al lattosio, non è distribuito omogeneamente in tutto il pianeta. Infatti, per le stesse vicende evolutive di cui sopra, la tolleranza è più frequente in Europa (soprattutto nelle regioni più a nord) e nelle persone con discendenza nordeuropea. In Africa, Asia e Sud America è invece decisamente più frequente l'intolleranza.

L'origine di questa condizione può quindi essere primaria: la lattasi viene persa con l'avanzare degli anni. In genere in questi casi durante l'infanzia va tutto bene e i sintomi compaiono a partire dall'adolescenza; alcune persone impiegano addirittura decenni per sviluppare l'intolleranza. Fanno eccezione alcuni neonati prematuri, nati tra le 28 e le 37 settimane di gestazione, che possono essere intolleranti al lattosio a causa dell'immaturità dell'intestino (che è l'organo responsabile della produzione della lattasi, che viene sintetizzata proprio dalle cellule della parete dell'intestino tenue).

La carenza di lattasi congenita, associata a fattori genetici, è invece rara; anche in questo caso, i sintomi si manifesterebbero dalla nascita. Può invece capitare più spesso che l'intolleranza sia secondaria a malattie o condizioni che danneggiando la mucosa intestinale impediscono la produzione di lattasi, come una gastroenterite, la celiachia o le malattie infiammatorie croniche intestinali; in questo caso, è fondamentale gestire non solo l'incapacità di digerire il lattosio, ma anche la patologia sottostante.

Come affrontare l'intolleranza al lattosio

Fortunatamente, puoi affrontare l'intolleranza al lattosio con successo. Come ti dicevo, per evitare i suoi sintomi è sufficiente evitare i cibi che li scatenano. Alla lunga, però, questo approccio potrebbe stancarti, o, quantomeno, potrebbe venirti voglia di mangiare quel cibo che ti pace proprio ma cui dovresti rinunciare perché fra gli ingredienti c'è anche il famigerato latte. Gli integratori di lattasi possono esserti utili sia in questo caso sia se, più in generale, non ti va di rinunciare a latte e derivati.

La lattasi che assumi con questi prodotti lavorerà nel tuo apparato digerente facendo quello che avrebbe fatto la lattasi prodotta dal tuo intestino: digerirà il lattosio, producendo glucosio e galattosio. Questo significa che nel tuo intestino non si accumulerà più lattosio – che è il motivo per cui, altrimenti, quando mangi latte e derivati ti ritrovi alla prese con quei fastidiosi problemi gastrointestinali.

La regola generale è che bisogna assumerli in prossimità dei pasti. Per un'indicazione più precisa devi consultare il foglietto illustrativo dell'integratore che stai per utilizzare: la modalità di assunzione può variare a seconda della formulazione e della composizione del singolo prodotto. Ricorda: non si tratta di una terapia, né di un trattamento con una durata prestabilita per risultare efficace. Per quanto tempo lo assumerai dipende da una tua scelta: se vuoi far fronte alla tua intolleranza al lattosio con gli integratori di lattasi, devi assumerli (o utilizzarli) tutte le volte che assumendo lattosio ti ritroveresti alle prese con i sintomi dell'intolleranza.

Quanti tipi di integratori di lattasi esistono?

Ho fatto questa precisazione (assumerli o utilizzarli) perché non tutti i tipi di integratori di lattasi devono essere assunti direttamente. Ne esistono alcuni che devono essere aggiunti agli alimenti contenenti lattosio e che svolgono la loro azione al loro interno, pre-digerendo al tuo posto lo zucchero presente. C'è, per esempio, un integratore di lattasi in gocce che deve essere aggiunto al latte 24 ore prima del consumo; ne vengono consigliate 10 gocce per 1 litro di latte, ma potresti dover aumentare il dosaggio. Eventualmente, puoi aggiungerlo in quantità più massicce se vuoi utilizzare subito il latte.

In altri casi, l'integratore di lattasi è in forma di capsule o di compresse. Queste ultime possono essere masticabili o aromatizzate. Esistono prodotti che devono essere assunti a più riprese durante il pasto se il consumo di alimenti con lattosio si protrae durante la sua durata e altri che garantiscono un'attività enzimatica per periodi di tempo più prolungati, proteggendoti dai sintomi dell'intolleranza anche nel caso in cui ti dimenticassi di assumere la lattasi nel momento più indicato.

Insomma, non è possibile dare una regola generale – il che, in questo caso, può essere visto come una buona notizia: esistono integratori di lattasi per tutte le esigenze e tu puoi scegliere quello più adatto alle tue.

Laureata in Scienze Biologiche con un dottorato in Scienze Genetiche e Biomolecolari, ha lavorato nel campo della ricerca fino al 2009 altro…
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