
Immagina di poter fare il bagno in uno specchio d'acqua artificiale ma con acqua al 100% naturale, senza cloro, se sei fortunato direttamente nel tuo giardino. In Italia le piscine biologiche non sono ancora diffuse, mentre ci sono paesi (soprattutto nel Nord Europa, ma anche in Australia) in cui vanno molto di moda. Ma vediamo quindi cosa sono queste vasche ecologiche (un altro nome dato alle biopiscine).
Si tratta di una piscina mantenuta pulita e balneabile solo da agenti naturali, come piante e ghiaia, invece del cloro e di altri prodotti chimici usati nelle normali piscine. È quindi un vero e proprio ecosistema, una sorta di laghetto artificiale, realizzato con una struttura simile a quella di una piscina, ma depurato in maniera diversa e naturale, con la fitodepurazione.
La biopiscina funziona se l'ecosistema è in equilibrio e in grado di autoregolarsi. Le piante in questo senso hanno il compito di creare un habitat adatto alla crescita della flora batterica responsabile poi della vera e propria depurazione biologica. Nella biopiscina non servono robot per la pulizia, non ci sono filtri da cambiare e fondali da pulire, ma le piante vanno curate, soprattutto all'inizio, stando attenti alla proliferazione di alghe o infestazioni.
La parte difficile della creazione di un ambiente ideale per la nostra biopiscina è soprattutto quella iniziale, ragion per cui conviene sempre farsi aiutare da persone esperte. Una volta avviata bene, l'ecosistema dovrebbe diventare autonomo, in grado di curarsi da solo e risolvere spontaneamente i problemi. Esistono vari tipi di biopiscine, le principali sono quella tradizionale, che consiste in una vasca balneabile circondata da un'area piena di pienta, e quella a depurazione separata, dove c'è una vasca balneabile (un po' più pulita) e una apposita per la fitodepurazione.
Una delle piante tipiche usata negli impianti di fitodepurazione è la Phragmites australis, più nota come cannuccia di palude, una pianta palustre elofita (che vive con le radici sommerse) capace di trasportare l'ossigeno dall'atmosfera fino alla profondità, creando delle microzone ben ossigenate dentro il substrato filtrante. Queste vengono colonizzate da batteri aerobici. Altre piante comuni da usare nelle biopiscine sono, per esempio, la mentha acquatica, la thypa latifolia, lo scirpus lacustris o maritimus, l'iris pseudacorus, o in generale le piante macrofite acquatiche.