La doppia faccia del Green Deal: meno emissioni in Europa, più emissioni altrove

Il Green Deal rischia solo di spostare il problema delle emissioni in altri Paesi che non fanno parte dell’Unione Europa e questo non ridurre nessun impatto ambientale a livello mondiale, anzi rischierebbe solo di aumentarlo. Cosa sta succedendo?
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Mattia Giangaspero 1 Ottobre 2024

Nel 2022, in Europa risultavano installate circa 20 milioni di pompe di calore. Nello stesso anno, il 23% dell’energia consumata e il 39% dell’elettricità proveniva da fonti rinnovabili. Nel 2023 sempre in Unione Europea, 1 ogni 5 nuove auto vendute era elettrica.

Si tratta di 3 dati riguardanti temi differenti, ma tutti collegati da un comun denominatore, ovvero l'ambiente. E quando parliamo di ambiente in Europa, parliamo di "Green Del". Più volte abbiamo fatto approfondimenti sul grande pacchetto di leggi ambientali che l'Europa sta approvando da anni con l'obiettivo di ridurre le emissioni di CO2. Queste leggi non hanno un lato oscuro che si cela alle spalle, in quanto effettivamente porteranno alla riduzione dei gas serra e dell'inquinamento ambientale. Il problema è che ancora una volta quando si pensa alla riduzione di emissioni di CO2 si pensa sempre al proprio orticello, credendo che tutto quello che succede all'esterno non possa danneggiare anche te, noi e l'Europa stessa. Infatti su questo stesso concetto si è soffermata anche Nature, la quale ha di recente portata a termine uno studio che certifica come il Green Deal rischia di danneggiare Paesi che non fanno parte dell'Europa. 

Il fenomeno inverso del Green Deal, il famoso: "Carbon Leakage"

Il carbon leakage si verifica quando le politiche climatiche rigorose in una regione portano le industrie ad aumentare la produzione in paesi con regolamentazioni ambientali meno severe. Questo può annullare i benefici delle riduzioni di emissioni locali, poiché le emissioni vengono semplicemente trasferite altrove.

La stessa Nature spiega che: "Abbiamo scoperto che gli obiettivi agricoli e forestali dell'EGD stabiliti per il 2030 potrebbero comportare un aumento di 23,9 Milioni di ettari nella domanda di terreni agricoli al di fuori dell'Unione europea, il che a sua volta porterebbe a un aumento delle emissioni di carbonio correlate all'uso del suolo di 758,9 milioni di tonnellate di CO2 equivalenti (244,8% dell'obiettivo di rimozione del carbonio dell'EGD nei settori del suolo, del cambiamento dell'uso del suolo e della silvicoltura) e una perdita di biodiversità di 3,86 milioni di perdite medie di abbondanza di specie. Tali impatti di ricaduta superano di gran lunga i benefici ecologici delle politiche di importazione basate sulla conservazione dell'EGD, come la promozione di prodotti privi di deforestazione e l'eliminazione graduale del biocarburante a base alimentare".

Quanto appreso da Nature adesso ci deve portare a riflettere su un fattore, ovvero che si deve continuare con il Green Deal, ma allo stesso tempo l'Europa deve trovare una soluzione al fenomeno del Carbon Leakage il quale potrebbe avere una ricaduta a livello globale e in qualsiasi settore, da quello delle costruzioni, a quello dell'energia e della mobilità.

Fonte | Nature Sustainable