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La Germania e il dualismo interno tra Carbone e Idrogeno. Cosa prevede l’accordo Hydrogen 2030 con la Norvegia?

A inizio gennaio il ministro dell’Economia tedesco Habeck ha incontrato, a Oslo, le istituzioni norvegesi per stipulare l’accordo energetico sulle future forniture di idrogeno. Dal 2030 la Norvegia diventerà la principale Nazione europea a esportare energia verde ai tedeschi. Vediamo allora insieme cosa prevede il piano per la transizione.
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Mattia Giangaspero 16 Gennaio 2023

Una svolta sempre più green per la Germania, anche se il governo centrale di Berlino è restio a staccarsi completamente dal carbone. Vedi quel che sta accadendo a Lützerath con lo sgombero di una cittadina, al fine di realizzare una nuova centrale a fonte fossile. Sarà per questioni emotive o per questioni economiche che la Germania non voglia privarsi ancora del carbone come fonte energetica, ma resta paradossale quel che sta accadendo in questi giorni. Paradossale ancor di più se il governo tedesco presenta anche un piano, di lunga visione, per portare idrogeno verde in Paese. Da un lato non resta che osservare questo dualismo interno che si è venuto a creare in Germania, dall'altro invece proviamo ad analizzare l'accordo che tedeschi e norvegesi hanno trovato per la transizione.

Il patto sull'energia del futuro

Si parla di un cambio di rotta che sta avvenendo ormai da dodici mesi. Infatti la Norvegia nel 2022 è diventata già la prima Nazione a fornire energia alla Germania. La Russia è stata soppiantata e lo diconoi numeri. Mosca ha fornito il 22% del fabbisogno totale energetico che i tedeschi importano nel Paese. La Norvegia invece è al 33%. È avvenuto, dunque, un grande cambiamento nell’asse russo-tedesco rispetto al 2021.

Dalla Russia, la Germania importava il 52% di energia, adesso le forniture provenienti dal gasdotto Nord Stream1 sono state ridimensionate e a livello geopolitico i tedeschi hanno cambiato strategia. Il nuovo asse Berlino-Oslo è più forte che mai ed è improntato a una visione di lungo periodo.

La Germania importava dalla Russia il 52% di energia nel 2021, mentre nel 2022 questo dato è calato fino al 22%.

Il 5 gennaio, il ministro dell’Economia tedesco, Robert Habeck ha annunciato che Berlino si è mossa per procedere allo stoccaggio di energia alternativa alla fonte fossile russa. Un po’ come è avvenuto la scorsa estate con l’accordo tra Germania e Canada. Infatti dopo questo annuncio la società energetica tedesca, Rwe e la società energetica statale norvegese, Equinor, hanno trovato un accordo per la realizzazione di un gasdotto a idrogeno che colleghi i due Paesi. L’azienda Equinor, inoltre, ha come obiettivo quello di realizzare 2 GigaWatt di impianti a basse emissioni di carbonio blu (ovvero quell'anidride carbonica che si forma in habitat marini, i quali sono in grado di eliminarlo dall'atmosfera grazie alla rigenerazione di piante marine), in Norvegia, che riescano a produrre idrogeno, entro il 2030. Diventeranno 10 GigaWatt entro il 2038. Saranno queste due strutture ad alimentare il nuovo gasdotto sottomarino. Le due aziende in questione collaboreranno anche per la realizzazione di “Acqua Sector”, un progetto nel Mare del Nord, finalizzato alla creazione di un parco eolico marino da 300 MegaWatt.

Obiettivo Idrogeno 2030

Il progetto è ben illustrato dall'azienda tedesca che produce energia elettrica,  la RWE e il suo Ceo, Markus Krebber, ha commentato così l'accordo trovato:

"Per compiere progressi nella conversione dai combustibili fossili all'idrogeno è urgente una rapida accelerazione dell'economia green. Il primo passo è arrivare all'idrogeno blu e poi, con una successiva conversione, passeremo all'idrogeno verde. Questo è ciò che stiamo portando avanti con Equinor. Inoltre i nostri investimenti in centrali elettriche a gas pronte per l'idrogeno garantiranno la sicurezza dell'approvvigionamento."

In quest'ottica anche il Ceo di Equinor, Anders Opedal, ha voluto precisare quali siano gli obiettivi più nel lungo periodo dell'accordo:

"Questa collaborazione ha il potenziale per trasformare la Norvegia in un fornitore chiave di idrogeno per la Germania, ma anche per l'Europa. Un'opportunità unica."

Tecnologia e centrali elettriche

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Il patto Germania-Norvegia è molto più vasto di quel che si può immaginare. Il governo tedesco ha scoperto le carte sulle sue azioni geopolitiche dei prossimi anni. Da Mosca si passerà a Oslo e per questo il clima già ringrazia. Il piano energetico decennale, (da costi ancora ignoti) tra i due Stati prevede l’utilizzo anche di una tecnologia che cattura e immagazzina la CO2 dispersa dalle industrie, già utilizzata in Norvegia. Nell’accordo si prevede anche la costruzione di due nuove centrali elettriche in Germania che, all’inizio, saranno alimentate con gas naturale e successivamente con idrogeno prodotto in Norvegia.

L'accordo economico per la transizione

In questa direzione è stato annunciato un secondo accordo. Si tratta dell’azienda energetica tedesca HH2E, situata a Lubmin, nord-est della Germania, la quale acquisterà 120 MegaWatt di energia a idrogeno da un’ altra ditta norvegese Nel ASA. Il costo di tale accordo è di 30 milioni di euro e a partire dal 2025 l’impianto inizierà a produrre idrogeno verde.