
Si intitola Cambiamento globale dei ghiacciai nel 21° secolo: ogni aumento di temperatura è importante. È uno studio condotto da un team diretto dal professor David D. Rounce (del Dipartimento di Ingegneria civile e ambientale della Carnegie Mellon University e del Istituto di geofisica, Università dell'Alaska Fairbanks) e pubblicato sulla prestigiosa rivista Science.
Si tratta di uno studio innovativo, dal momento che è il primo a esaminare il probabile destino di tutti i 215.000 ghiacciai del mondo utilizzando una serie di modelli ad alta risoluzione. Attraverso questi modelli, infatti, la ricerca ha proiettato i cambiamenti di tutti i ghiacciai della Terra dal 2015 al 2100 in un'ampia gamma di scenari: da un futuro in cui il riscaldamento globale si mantiene a 1,5°C a uno in cui le temperature raggiungono i 4°C.
Anche se il mondo riuscisse a raggiungere l'obiettivo climatico più ambizioso di 1,5°C, i ghiacciai potrebbero perdere un quarto della loro massa totale entro il 2100, innalzando il livello globale del mare di 90 mm. Almeno la metà di queste perdite, inoltre, si verificheranno prima del 2050. Se il riscaldamento globale raggiungesse i 4°C, l'83% dei ghiacciai potrebbe andare perduto. A questo livello di riscaldamento, si prevede che i ghiacciai perderanno il 41% della loro massa, facendo aumentare il livello del mare di 154 mm.
Attualmente il mondo non è sulla buona strada per raggiungere l'obiettivo di 1,5 gradi Centigradi. La ricerca rileva che le promesse fatte dai Paesi al vertice sul clima COP26 del 2021, che potrebbero portare a un riscaldamento di 2,7°C, causerebbero "la deglaciazione quasi completa di intere regioni", tra cui l'Europa centrale, il Nord America occidentale e la Nuova Zelanda.
Le proiezioni relative allo scioglimento dei ghiacciai e al conseguente innalzamento del livello del mare in questo secolo sono considerevolmente più alte rispetto alle stime precedenti, osservano gli autori. Ad esempio, le proiezioni sulla perdita di massa dei ghiacciai in scenari a basse e alte emissioni sono superiori del 4-8% rispetto alle stime precedenti.
Inoltre, i modelli utilizzati dal team hanno preso in considerazione anche molti processi fisici su piccola scala che possono peggiorare o rallentare il tasso di perdita di ghiaccio dei ghiacciai. Tra questi, ad esempio, la presenza di detriti sulla sommità dei ghiacciai, che, secondo la ricerca, in alcuni casi può ridurre la perdita di massa dei ghiacciai nel breve periodo, ma nel complesso ha un effetto limitato entro il 2100.
Giova ricordare, infine, che oltre a fornire la maggior parte dell'acqua dolce del mondo, i ghiacciai sostengono ecosistemi unici e sono considerati sacri in molte parti del mondo.