La Nature restoration law ha accolto (in parte) le richieste degli agricoltori: quali sono i punti di incontro

La legge sul ripristino delle aree naturali del 20% entro il 2030 e del 90% entro il 2050 è ufficialmente stata approvata dal Parlamento Europeo. Un grande passo in avanti per la salute della natura, ma l’Europa ha tenuto conto anche di alcune richieste espresse dagli agricoltori durante le settimane di manifestazioni con i trattori. Manifestazioni arrivate fino a Bruxelles e ben sentite dall’UE. Vediamo insieme il punto d’incontro.
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Mattia Giangaspero 29 Febbraio 2024

La Nature Restoration Law è legge e di questo ne abbiamo già parlato ieri, 28 febbraio 2024. Abbiamo raccontato cosa ogni singolo Paese europeo dovrà fare per rispettare tale legge, da qui al 2050; quali sono gli obiettivi che l'Unione si è prefissata per ripristinare le aree naturali e in parte anche cosa potrebbe accadere lato agricoltura e uso dei pesticidi. Ne abbiamo parlato in parte, perché la questione meritava un intero capitolo in cui approfondiamo come l'Unione Europea abbia ascoltato le richieste degli agricoltori che hanno manifestato le scorse settimane con i trattori in tutto il Continente. Vediamo allora insieme il punto di sintesi.

Una parte del testo sul ripristino della natura riguarda i territori (agricoli e naturali) in possesso di privati. Questi potranno aderire solo su base volontaria al ripristino di aree danneggiate. E quindi non è obbligatorio che rispettino i "paletti" imposti dall'Ue. Inoltre sempre l'Unione Europea ha lasciato "carta bianca" ai singoli Stati su come intervenire per ripristinare il 20% entro il 2030 e il 90% entro il 2050, le aree naturali e agricole. In questo senso quindi se ci dovessero essere modifiche alla base volontaria, all'uso dei pesticidi o ai lavori da compiere sui terreni agricoli, saranno modifiche attuate dallo Stato italiano e non dall'Unione Europea, come invece prima prevedeva la Nature Restoration Law.

Inoltre il testo originario prevedeva sanzioni per ogni singolo Stato nel momento in cui non si rispettava una "postilla" di tale legge. Attualmente queste sono state eliminate o alleggerite dai negoziatori. Cosa vuol dire? In pratica ogni singolo Stato, potrà scegliere se, come e quando agire su determinati argomenti legati al ripristino della natura. Un esempio? I pesticidi usati in agricoltura. Infatti a livello politico, il Partito europeo dei popolari, sempre contrario alla Nature Restoration Law, ha ribadito più volte che una modifica sarebbe stata necessaria affinché tale legge non minacciasse il lavoro degli agricoltori.

Ovviamente però l'Unione Europea ha previsto dei fondi (100 miliardi di euro per ogni Stato) che potranno essere richiesti e utilizzati per portare a compimento il progetto. Questo vuol dire che i proprietari terrieri non dovranno usare le proprie risorse economiche e quindi c'è speranza che questi, anche se su base volontaria, partecipino al ripristino.

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