La piena dell’Arno riporta a terra quintali di plastica

In Toscana, dopo le intense piogge degli scorsi giorni, gli argini del fiume si sono trasformati in discariche a cielo aperto, con strisce di spazzatura presenti anche sul lungarno di Firenze. Già partito l’appello dei volontari per ripulire dai rifiuti le sponde del fiume.
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Federico Turrisi 22 Novembre 2019

Non siamo in qualche paese in via di sviluppo. Non è il Gange o il Mekong. Siamo in Italia e gli argini che vedi invasi dalla plastica e da altri rifiuti di ogni genere sono quelli del fiume Arno. La piena provocata dalle abbondanti precipitazioni degli scorsi giorni ha restituito tutta la spazzatura che era stata riversata nel fiume e nei suoi affluenti. Bottiglie, sacchetti, bicchieri, taniche, barili, copertoni sparsi per metri. A Firenze l'Arno ha lasciato una striscia di rifiuti lunga 300 metri. In particolare, l'area tra Nave a Rovezzano e il Tuscany Hall e quella tra le Cascine e il Ponte all’Indiano sono diventate delle vere e proprie discariche.

Ma in tutto questo c'è anche una nota positiva. Finito il tempo per lo sconcerto di fronte a scene del genere, la cittadinanza si è già mobilitata per raccogliere tutta quella spazzatura abbandonata. I volontari si sono dati appuntamento a domenica prossima, a Firenze, per ripulire le sponde dell'Arno. Il rispetto per l'ambiente dovrebbe partire a monte, facendo una corretta raccolta differenziata a casa e cercando di limitare il più possibile gli sprechi. Avere senso civico significa però soprattutto "sporcarsi le mani", armarsi di guanti e di sacchi per la spazzatura e cancellare lo scempio che si è presentato agli occhi. Chiunque può dare il proprio contributo.