
Fino a qualche giorno fa ti parlavamo dei disagi dovuti alle forti precipitazioni e, in alcune zone d'Italia, anche di grandinate improvvise. Adesso invece ti parliamo dei disagi dovuti al caldo. Nessuno più sta capendo come rapportarsi con il clima, anche se risulta più corretto dire ‘con la crisi climatica‘. Non sono passati mesi, come non sono passati stagioni. In poco tempo passiamo da forti piogge a caldo torrido entrambi vissute male dalle persone e questa volta arrivano le prime dichiarazioni anche dell'Organizzazione delle Nazioni Unite che indicano come la prima settimana di luglio sia stata la più calda mai registrata di sempre.
"Siamo in un territorio inesplorato e possiamo aspettarci altri record man mano che El Nino si sviluppa ulteriormente e questi impatti si estenderanno fino al 2023 – spiega il direttore dei servizi climatici dell'Omm Christopher Hewitt, citato dal Guardian -. Questa è una notizia preoccupante per il pianeta".
Dovremo quindi aspettarci nuovi record di caldo a livello globale e una causa è sicuramente El Nino che a fine giugno ha fatto la sua prima comparsa dopo 7 anni (qui ti spieghiamo bene di cosa si tratta e a chi deve interessare maggiormente).
Il caldo record a livello globale preoccupa in buona parte anche l'Europa e l'Italia. L'anno scorso con temperature lievemente inferiori hanno purtroppo perso la vita in 61mila a causa di problemi di salute peggiorati con il caldo.
Di queste 61 mila persone, 18mila solo in Italia. Seguono la Spagna con 11mila e la Germania con 8mila.
Allora il ministero della salute ha voluto pubblicare una mappa dell'Italia in cui vengono segnalate le città con i vari bollini e molte hanno il bollino rosso.
A preoccupare l'Italia però c'è un altro problema, che ancora non è arrivato, ma sta per fare la sua comparsa.
In Europa è in arrivo anche la nube di sabbia proveniente dal deserto del Sahara e una delle prime nazioni colpite sarà proprio l'Italia.
Secondo quanto ha diffuso il servizio satellitare Copernicus Atmosphere Monitoring Service (CAMS), le aree di maggiore interesse saranno: la Sardegna, la Puglia e la Sicilia e anche Regioni centrali come la Toscana. Spagna e Francia restano allertate