
Finalmente lo stiamo capendo: delle pellicce possiamo fare a meno. Eleganti, calde e morbide, certo, ma anche un vero e proprio furto nei confronti degli animali e un problema per l'ambiente: pensa che un solo chilo di pelliccia di visone ha un impatto che è di 14 volte superiore rispetto alla produzione della stessa quantità di tessuto in pile, poliestere o cotone. E così piano piano le stiamo abbandonando. Diversi marchi di alta moda, tra cui Prada, hanno inaugurato una nuova stagione fur-free, mentre la California è diventata il primo stato americano a vietare il commercio di pelli di animale. E ora arriva una notizia che ha un'importanza fondamentale dal punto di vista simbolico: anche la regina Elisabetta ha deciso di non indossarle mai più.
Pensa a tutti i ritratti che hai ammirato nei musei o ai film in costume: la pelliccia era simbolo di ricchezza e benessere. Indicava un vero e proprio status sociale e chi apparteneva alla nobiltà non poteva certo rinunciarvi. Era, ed è ancora oggi, una questione di immagine. Ecco perché la decisione della sovrana del Regno Unito, rivelata nell'ultimo libro di Angela Kelly, ex assistente della regina proprio per quanto riguardava l'abbigliamento e tuttora sua confidente informale, invia un messaggio chiaro e inequivocabile. La famiglia reale britannica, che in diverse occasioni ha voluto testimoniare la propria attenzione per l'ambiente, dimostra una volta in più come la salvaguardia del Pianeta sia una priorità che supera persino le questioni di etichetta e i gusti personali.
L'unica eccezione sarà il collo di ermellino che appartiene all'abito di ordinanza sfoggiato ogni anno in occasione della riapertura dei lavori del Parlamento. Al di là di quel giorno specifico, niente più pelli di animali per Elisabetta II, ma solo eco-pellicce. In Inghilterra gli animalisti hanno salutato con emozione ed entusiasmo la notizia. Se anche la Regina ha rinunciato a un capo d'abbigliamento così iconico, tu non hai davvero più scuse.