La saliva delle larve della cera riesce a distruggere la plastica più diffusa al mondo

Un team di ricercatori spagnoli ha scoperto che gli enzimi presenti nella saliva delle larve di una falena possono degradare, rapidamente e a temperatura ambiente, scarti di polietilene. In un’ora, questi vermi possono distruggere la stessa quantità di plastica che verrebbe degradata in quattro anni dagli agenti atmosferici.
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Martina Alfieri 6 Ottobre 2022

Potremmo avere dei nuovi preziosi alleati nella lotta all’inquinamento da plastica. Si tratta dei "vermi della cera": larve di falena che si nutrono di cera d’api. Un team di ricercatori spagnoli ha scoperto che la saliva di questi animali contiene due particolari enzimi capaci di distruggere il polietilene, la plastica resistente e durevole di cui sono fatti molti rifiuti inquinanti.

Il 30% di tutta la produzione di plastica mondiale sarebbe rappresentato dal polietilene: questo polimero è infatti utilizzato nei comuni sacchetti di plastica e in molti imballaggi che finiscono dispersi nell’ambiente e in particolare gli oceani. Secondo i ricercatori, è la prima volta che si osserva in natura un agente così efficace contro la plastica: la saliva delle larve è capace, in un’ora, di degradare il polietilene quanto quattro anni di esposizione agli agenti atmosferici.

Oltre ad avvenire rapidamente, il processo chimico si verifica anche a temperatura ambiente, cosa che rende l’azione dei "wax worms", i vermi della cera, ancor più efficiente.

Le larve di Galleria mellonella nascono negli alveari e si nutrono di cera d’api, motivo per cui, secondo i ricercatori, potrebbero avere sviluppato i particolari enzimi che li rendono degli ottimi “spazzini” della plastica. Nonostante questo, non mangiano a tutti gli effetti il polietilene, ma lo degradano soltanto.

La degradazione della plastica da parte di sistemi biologici con riutilizzo dei sottoprodotti potrebbe essere una soluzione, in futuro, contro la minaccia globale dell'accumulo di rifiuti plastici. In questo caso, abbiamo scoperto che la saliva delle larve di Galleria mellonella (vermi della cera) è in grado di ossidare e depolimerizzare il polietilene (PE), una delle plastiche più prodotte e robuste”, si legge nello studio, pubblicato sulla rivista Nature Communications.

Le larve di falena della cera non sono gli unici animali che possono aiutarci a contrastare l’inquinamento dovuto alla plastica attraverso il riciclo biologico: ad esempio, alcuni mesi fa è stato scoperto che le larve di coleottero Zophobas sanno digerire il polistirolo.

Oggi sono poi moltissimi i modi in cui gli scarti in polietilene vengono recuperati: basti pensare ai sempre più numerosi brand di abbigliamento che realizzano abiti con plastica riciclata. Dobbiamo ricordare, però, che ridurre l’utilizzo e la dispersione della plastica è sempre la soluzione migliore per tutelare l’ambiente.