“Supervermi” mangia plastica: la scoperta che ci può aiutare a combattere l’inquinamento

Le larve di coleottero Zophobas morio possono digerire il polistirolo grazie ai batteri presenti nel loro intestino: lo studio può spianare la strada a nuove scoperte nel settore del riciclo biologico.
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Video Storie 16 Giugno 2022

Alcuni ricercatori hanno scoperto che le larve degli insetti possono digerire il polistirene (o polistirolo) grazie ai batteri presenti nel loro intestino. La scoperta potrebbe rappresentare un punto di svolta nel settore del riciclo dei rifiuti in plastica.

Lo studio è stato portato avanti dai ricercatori dell’Università del Queensland, in Australia, che hanno condotto l’esperimento su tre gruppi di larve di Zophobas morio, un coleottero nero. Per tre settimane, al primo gruppo è stato dato da mangiare il polistirolo, al secondo crusca e al terzo nulla. A fine esperimento, il team di ricerca ha scoperto che il gruppo che si nutriva di solo polistirolo era stato in grado di mangiarlo, digerirlo e, addirittura, ricavare energia da esso completando il ciclo vitale da larva a imago, cioè lo stato adulto dell’insetto.

"Abbiamo scoperto che i super vermi alimentati con solo polistirolo non solo sono sopravvissuti – commenta il dr. Chris Rinke, autore della ricerca – ma hanno anche avuto un aumento di peso marginale." I ricercatori hanno scoperto che l’intestino di questi super vermi funziona come un mini impianto di riciclaggio: attraverso la bocca possono triturare meccanicamente il polistirolo mentre i batteri presenti nello stomaco producono gli enzimi in grado di degradare il rifiuto. Questa scoperta potrebbe garantire una svolta per il problema dell’inquinamento della plastica. Infatti, secondo il report sullo stato della plastica dell’OCSE del 2019, solo il 9% della produzione mondiale viene riciclata. Un numero irrisorio se si pensa che, nello stesso anno, la plastica prodotta ha raggiunto 460 milioni di tonnellate, quattro volte di più di quanta ne producevamo 30 anni fa e il bilancio sembra destinato a peggiorare.

Proprio il polistirolo, il cibo preferito da questi vermi, è uno dei tipi di plastica più prodotto al mondo. Lo studio dell’università australiana, pubblicato sulla rivista scientifica Microbial Genomics, ha già tracciato i passi da percorrere per l’utilizzo di questi enzimi negli impianti di riciclaggio: studiare quali sono gli enzimi più adatti al riciclo della plastica e quali sono i più efficaci, e poi come riportare questo processo su larga scala. Inoltre, secondo gli autori della ricerca, il prodotto della digestione delle larve può trovare una nuova vita perché può essere utilizzato da altri microbi per creare composti ad alto valore come le bioplastiche. Se la ricerca dovesse avere successo, non solo si potrebbe ridurre la plastica nelle discariche e nell’ambiente ma anche spianare la strada a nuove scoperte nel settore del riciclo biologico per smaltire i rifiuti in maniera naturale e non dannosa per il pianeta.