È stata costruita con i mattoncini colorati più famosi al mondo per stampare strati di pelle umana sintetica. L’idea di questa bio-stampante 3D a basso costo arriva da un team di scienziati dell’Università di Cardiff, in Galles, guidato dal Dr. Thomas, dal Dr. Castell e dal Dr. Coulman. Il team ha pensato ai Lego per risolvere due dei principali problemi della ricerca scientifica: la scarsità dei tessuti biologici su cui condurre esperimenti e l’elevato costo delle bio-printer.
Infatti, ad oggi, solo poche realtà fanno utilizzo di questa tecnologia: per molti laboratori i costi delle bio stampanti 3D sono troppo proibitivi. "Le stampanti 3D commerciali le abbiamo esaminate quando abbiamo iniziato gli studi. Costano più di decine di migliaia di sterline e ovviamente, per un laboratorio come il nostro, erano molto costose – commenta il dr. Thomas – La nostra idea iniziale era quella di sviluppare una stampante da usare come biostampante 3D che fosse molto più economica." I tre scienziati sono riusciti così a realizzare il loro progetto spendendo solo 500 sterline, circa 575€, utilizzando qualche piccolo strumento da laboratorio, come un piattino e un ugello, e i Lego Mindstorms, la linea dedicata alla robotica che, ai mattoncini tradizionali, combina motori elettrici, sensori e altri sistemi automatici.
Per creare il tessuto, l’ugello rilascia il bio-inchiostro, la sostanza gelatinosa piena di cellule, sul piattino che comandato dal Lego Mindstorms, il cervello della macchina, si sposta nelle tre dimensioni: avanti e indietro, a destra e a sinistra, in su e in giù. "In questo modo, proprio come si crea una torta con diversi strati, possiamo costruire una struttura di tessuto a strati, come la pelle, strato dopo strato dopo strato ", ha aggiunto il dr Coulman.
Dopo questa prima fase di sperimentazione, accolta con grande entusiasmo dalla comunità scientifica, il team di Cardiff è già al lavoro per utilizzare in campo medico i tessuti creati dalla stampante per dare un contributo nello studio delle malattie, testando l’efficacia dei trattamenti, e creare strati di pelle da utilizzare come innesti cutanei, in sostituzione della cute danneggiata. Ma non solo: proprio per favorire la diffusione della loro bio-stampante i tre ideatori di Cardiff hanno condiviso anche le istruzioni per costruire da zero la stampante Lego rendendo di fatto la ricerca accessibile a tutti, anche ai laboratori più piccoli.