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La scienza ha scoperto un modo per prevedere il morbo di Parkinson con 7 anni di anticipo

Un gruppo di ricercatori ha messo a punto un esame del sangue che, sfruttando intelligenza artificiale e machine learning, è in grado di analizzare 8 diversi biomarcatori e prevedere l’insorgenza del morbo di Parkinson con addirittura 7 anni di anticipo.
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Kevin Ben Alì Zinati 22 Giugno 2024
* ultima modifica il 26/06/2024

“Al momento stiamo chiudendo la stalla dopo che i buoi sono scappati”. L’immagine fotografa in maniera perfetta come oggi affrontiamo il morbo di Parkinson.

Tradotto, lo diagnostichiamo in ritardo e interveniamo con terapie che mirano a correggerne i sintomi già sviluppati, come il tremore, la lentezza nei movimenti e i problemi di memoria.

La metafora della stalla e dei buoi arriva direttamente da Kevin Mills, ricercatori dell’UCL Great Ormond Street Institute of Child Health che insieme al suo gruppo di ricerca ha messo a punto un esame del sangue che grazie all’intelligenza artificiale sarebbe in grado di prevedere il Parkinson con 7 anni di anticipo.

Una diagnosi precoce sarebbe estremamente utile per trovare i trattamenti più efficaci per rallentare o fermare la progressione della malattia proteggendo le cellule cerebrali che producono dopamina, quella sostanza che smette di essere prodotta quando della morte delle cellule nervose nella parte del cervello chiamata substantia nigra, quella che controlla il movimento.

I risultati dello studio pubblicati su Nature Communications sembrano però aprire a un’importante rivoluzione perché attraverso l’integrazione dell’intelligenza artificiale e del machine learning, i ricercatori sono riusciti ad analizzare 8 biomarcatori basati sul sangue le cui concentrazioni sono alterate nei pazienti con Parkinson potrebbe fornire una diagnosi con una precisione del 100%.

Per sperimentare l’intuizione, hanno dunque analizzato il sangue di 72 pazienti con disturbo comportamentale da movimenti oculari rapidi, una condizione che nel 75-80% dei casi porta al Parkinson.

Una volta che il sangue di questi pazienti è stato indagato dal nuovo test, gli esiti sono stati incredibili poiché il 79% di questi pazienti avevano lo stesso profilo di persone affette da Parkinson. Non solo. Monitorandoli per un periodo di 10 anni, l’intelligenza artificiale è stata in grado di prevedere correttamente che 16 di loro avrebbero effettivamente sviluppato la malattia. E tutto con 7 anni di anticipo.

Fonte | "Plasma proteomics identify biomarkers predicting Parkinson’s disease up to 7 years before symptom onset" pubblicato il 8 giungo 2024 sulla rivista Nature Communications

Le informazioni fornite su www.ohga.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.