La scoperta della misteriosa medusa a croce di San Giorgio e le speranze per una biodiversità sempre più minacciata

Nelle profondità del Pacifico, un incontro emozionante: la medusa a croce di San Giorgio, una specie rara e affascinante che era stata avvistata l’ultima volta 20 anni fa. Questa creatura ci ricorda la bellezza e la fragilità del mondo marino.
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Roberto Russo 17 Febbraio 2024

Nelle profondità marine, dove la luce del sole si fa fioca e la pressione aumenta considerevolmente, vive una creatura affascinante e rara: la medusa a croce di San Giorgio (Santjordia pagesi). Scoperta per la prima volta nel 2002 nella caldera vulcanica sottomarina di Sumisu, in Giappone, questa medusa ha fatto nuovamente capolino recentemente, entusiasmando i ricercatori che la studiano.

Caratteristiche della medusa a croce di San Giorgio

Descritta in un nuovo articolo scientifico pubblicato sulla rivista Zootaxa, la medusa a croce di San Giorgio si distingue per le sue caratteristiche uniche. Il suo corpo, di dimensioni relativamente piccole rispetto ad altre meduse della famiglia Ulmaridae, presenta una campana trasparente con una croce rossa brillante al centro, formata dallo stomaco. Questa colorazione, secondo gli esperti, potrebbe aiutare la medusa a mimetizzarsi nell'oscurità degli abissi, sfuggendo ai predatori.

Oltre al colore, la medusa a croce di San Giorgio si distingue per la presenza di numerosi tentacoli e per una combinazione di caratteristiche morfologiche che la rendono unica all'interno dell'ordine Semaeostomeae. Tra queste, la presenza di organi sensoriali (ropalia) sia sul bordo della campana che sulla superficie inferiore.

L'esemplare recentemente osservato è stato trovato a una profondità di oltre 800 metri, confermando l'habitat preferito di questa specie: le profondità oceaniche. La sua rarità e la distribuzione limitata alla caldera di Sumisu, che ha un diametro di soli 10 km, la rendono una specie endemica e vulnerabile.

I parenti più stretti della medusa a croce di San Giorgio sono meduse relativamente grandi come la Tiburonia granrojo e la Stygiomedusa gigante. Tuttavia, la medusa a croce di San Giorgio si differenzia per le dimensioni più contenute e per la presenza di un veleno dalle proprietà ancora sconosciute che i ricercatori intendono studiare.

Un mondo ancora da scoprire

La scoperta della medusa a croce di San Giorgio è un evento che ci ricorda la ricchezza e la complessità del mondo marino. La sua rarità e la sua bellezza la rendono un simbolo della biodiversità che ancora attende di essere scoperta e studiata. La ricerca scientifica in questo campo è fondamentale per comprendere meglio l'oceano e le creature che lo abitano, e per proteggere questo ambiente fragile e minacciato.

Fonte | A new subfamily of ulmarid scyphomedusae, the Santjordiinae, with a description of Santjordia pagesi gen. et sp. nov. (Cnidaria: Scyphozoa: Discomedusae: Semaeostomeae: Ulmaridae) from the Sumisu Caldera, Ogasawara Islands, Japan – Zootaxa