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La sex roulette e il sesso sul web, parla l’esperto: “Per i ragazzi il corpo non ha più valore, ma la colpa è degli adulti”

Si tratta di una nuova challenge che attraverso i canali Telegram è arrivata fino in Italia e consiste nell’avere rapporti sessuali senza protezione, sfidando la sorte. Chi rimane incinta, perde e abortisce. Anche se in modo meno evidente, l’ipersessualizzazione è una costante dei contenuti postati dai più giovani, ma per gli esperti le responsabilità sono degli adulti e della scuola, che hanno delegato l’educazione sessuale e affettiva al web.
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Maria Teresa Gasbarrone 23 Maggio 2023
* ultima modifica il 25/05/2023
In collaborazione con il Dott. Giuseppe Lavenia Psicologo e presidente Di.Te. (Associazione nazionale dipendenze tecnologiche)

La "roulette russa" è un gioco d'azzardo a cui ricorrevano i soldati della Legione straniera francese in Nord Africa (secondo una delle versioni più accreditate), in cui si tentava la sorte puntando contro se stessi una pistola con un solo proiettile: morire era molto probabile, ma la disperazione e la noia erano tali che ormai anche la vita non contava più nulla.

Oggi, a distanza di circa un secolo, sta circolando tra i giovanissimi una challenge che con quel gioco suicida non ha in comune solo il nome, ma anche la completa alienazione da sé e dal proprio corpo. Stiamo parlando della "sex roulette", l'ultima delle pericolosissime sfide social nate sul web: i partecipanti al "gioco" hanno rapporti sessuali non protetti, affidandosi solo alla fortuna. La prima che rimane incinta perde. Il tutto finisce con l'interruzione volontaria della gravidanza.

Questo fenomeno, unito ad altri allarmanti trend nati sui social e in rete, fanno emergere chiaramente come l'uso del web abbia reso ancora più critico il rapporto tra giovanissimi e sesso, anche a causa dell'isolamento sociale imposto dalla pandemia.

Eppure l'educazione sessuale e affettiva nella scuola italiana continua a essere un optional. Basti pensare che l'Italia è una delle pochissime nazioni in Europa, insieme a Cipro, Bulgaria, Polonia, Romania e Lituania, ancora prive di programmi curricolari dedicati al tema.

Che cos'è la "sex roulette"

Sebbene in Italia il trend della "sex roulette" abbia prodotto fortunatamente solo alcuni casi, il fenomeno resta un grave campanello d'allarme sullo stato di benessere dei giovanissimi. L'associazione Di.Te. (Associazione nazionale dipendenze tecnologiche) riferisce di alcune segnalazioni arrivate direttamente al proprio numero verde e di qualche altro caso tra Bergamo, Cremona e Mantova, su cui sta indagando la procura di Brescia, del dipartimento Soggetti Deboli.

La challenge, a differenza di altre challenge, non ha però preso piede su Tik Tok – qui sarebbe stato bloccato in poco tempo -, ma sui canali di Telegram. I casi segnalati in Italia sono arrivati dopo che episodi simili sono stati registrati in altri Paesi d'Europa.

In realtà, oltre alla "sex roulette", sul web esistono altri fenomeni altrettanto allarmanti, sebbene meno d'impatto: tra questi il cyberbullismo sta assumendo dimensioni sempre più ampie, invadendo anche la sfera della sessualità.

Sempre su Telegram si sta diffondendo un'app che permette di "svestire" le persone creando immagini di finta nudità: si chiama Bikini Off e, come segnalato dall'associazione Di.Te., non avendo limiti di età all'accesso, anche i bambini possono utilizzarla a loro piacimento, tanto che in alcune scuole a Roma, alcune ragazze e perfino bambine sono state già vittime di questo fenomeno senza nemmeno rendersene conto.

Il corpo ha perso valore

Cosa c'è dietro questi fenomeni, apparentemente incomprensibili? “Siamo di fronte – spiega Giuseppe Lavenia, psicologo presidente dell'associazione Di. Te. – all’ennesima dimostrazione di quanto stiano soffrendo i nostri ragazzi. Sono sempre più in difficoltà e lo mostrano ormai in tutti i modi. Il 50% dei ragazzi non desidera più un futuro, e se non immagini il tuo futuro non ti importa più di nulla, nemmeno del tuo corpo”.

Il 50% dei ragazzi non desidera più un futuro, e se non immagini il tuo futuro non ti importa più di nulla, nemmeno del tuo corpo.

Giuseppe Lavenia, presidente Associazione Di.Te.

Alla difficile gestione del rapporto con il proprio corpo, e quindi con il sesso, si è unita l'enorme ferita inferta da due anni di pandemia e di isolamento sociale: “Dobbiamo ricordarci che questi ragazzi per due anni hanno usato il proprio corpo solo attraverso una webcam. Non ci sono stati i primi baci, non ci sono stati i primi esperienze sessuali, non c'è stato nulla di quello che dovrebbe essere normale e sano durante l'adolescenza e purtroppo ora ne stiamo pagando le conseguenze".

Di fatto, i ragazzi che avevano tra i 12 e i 14 anni nel 2020, quando il Covid-19 è arrivato a stravolgere le nostre vite, hanno fatto le prime esperienze solo attraverso uno schermo – o non le hanno avute affatto -, creando in molti un rapporto alienato con il corpo.

“Questa dissociazione da noi stessi – prosegue Lavenia – è un effetto tipico delle tecnologia. Se un adolescente ha fatto esperienza del proprio corpo solo tramite il web: la sex roulette, come anche il cyberbullismo, sono la prova di questa smaterializzazione e disinteresse verso il proprio corpo”.

Non solo sex roulette

L’ipersessualizzazione è l’altra faccia di questo fenomeno. "Il corpo – aggiunge il presidente di Di.Te. – non ha più nessun valore, se non quello di essere esposto, nella versione meno autentica possibile, attraverso l’uso di filtri che cancellano ogni difetto, anche i più normali e naturali: sui social i ragazzi non hanno più i brufoli".

Oltre all'allarme sulla condizione psicologica che questi contenuti dovrebbero generare, spesso non si considera che a essere in pericolo è molto di più: "Molti dei contenuti postati da adolescenti, ma anche da bambine, diventano materiali per i siti di pornografia e pedopornografia. Purtroppo non pensiamo che quei video, una volta postati, non appartengono più a noi", avverte l'esperto.

Il vuoto dell'educazione sessuale

Sull'educazione sessuale la scuola italiana ha sempre arrancato molto, ma ora non il tema non può essere più sottaciuto.

Oggi 8 studenti medi e universitari su 10 cercano le informazioni in ambito sessuale e riproduttivo su internet

Solo qualche mese fa, a ottobre 2022, l'Aied – Associazione italiana per l'educazione demografica, lanciava l'allarme, segnalando come l'Italia sia uno dei pochissimi Paesi europei – insieme a Cipro, Bulgaria, Polonia, Romania e Lituania – a non avere un insegnamento curriculare dedicato all'educazione sessuale e affettiva.

Oggi 8 studenti medi e universitari su 10 cercano le informazioni in ambito sessuale e riproduttivo su internet (solo 1 su 4 chiede in famiglia), ma la stragrande maggioranza (94%) ritiene sia la scuola a dover garantire l’informazione su sessualità e riproduzione (dati dello Studio Nazionale Fertilità presentato dal Ministero della Salute nel 2019).

"Abbiamo delegato l’educazione sessuale a PornHub e al web – ribadisce Lavenia – lasciando i ragazzi senza punti di riferimento e confini chiari: ad aver fallito siamo proprio noi adulti”.

"Solo recuperando il dialogo  si può sperare di riuscire a trasmettere il senso del rispetto del proprio corpo e di quello altrui. Atre strade – chiude Lavenia – per combattere i fenomeni del cyberbullismo o challenge come quella della sex roulette non ce ne  sono e gli unici che possono e devono fare qualcosa sono gli adulti, insegnanti e genitori".

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