L'estate scorsa per l'Italia è stata disastrosa sul fronte dell'emergenza idrica, ma non è stato un evento eccezionale, purtroppo.
La siccità ormai è cronica nel nostro paese: l'estate 2023 si annuncia ancor più drammatica, perché già oggi i fiumi, i laghi e le riserve d'acqua sono in sofferenza, e le precipitazioni scarse. Per scongiurare l'emergenza dovrebbe piovere per oltre cinquanta giorni di fila, ma sappiamo che non lo farà.
Il Po è già a livelli preoccupanti: -3,2 metri sotto lo zero idrometrico al Ponte della Becca, a Pavia. Il nostro principale fiume, dalle cui acque dipendono aziende agricole, centrali idroelettriche e molte altre attività e persone, in alcuni tratti è una distesa di sabbia, e siamo solo a febbraio, immaginate a luglio.
Il lago di Garda è ai minimi. Da almeno 35 anni non c'era così poca acqua in inverno: ormai l'isola dei Conigli di Manerba è diventata stabilmente una penisola. A Venezia, intanto, per giorni i canali sono rimasti completamente in secca, bloccando la città lagunare, un risvolto non direttamente del riscaldamento globale, ma dell'anticiclone che per giorni ha impedito la presenza di piogge.
Il problema non è solo che piove sempre meno (e quando lo fa in maniera violenta e ingestibile) e che fa sempre più caldo, ma anche quanta acqua siamo in grado di immagazzinare: per ora tratteniamo solo l'11% dell'acqua negli invasi.
Per affrontare la siccità bisogna innanzitutto smettere di trattarla come un'emergenza, e rendersi conto che si tratta di un problema strutturale. Poi bisogna lavorare in due direzioni, combattendo le cause (la crisi climatica, quindi abbassando le emissioni) e provando a mitigarne gli effetti, migliorando la capacità di invaso, riducendo allo stesso tempo il fabbisogno di acqua.
Sintetizzando la situazione con le parole di un comunicato di Legambiente: «Se continuiamo di questo passo rincorreremo sempre le emergenze. Il Governo definisca una strategia idrica nazionale che abbia un approccio circolare con interventi di breve, medio e lungo periodo che favoriscano l’adattamento ai cambiamenti climaticie la riduzione di prelievi e di sprechi d’acqua fin da subito».
Proprio a questo proposito, l'associazione ambientalista ha pubblicato otto pilastri per affrontare subito la situazione: