La Spagna contro la plastica monouso: nuove misure dal luglio 2021 per produttori e acquirenti

Il consumo di plastica monouso è un gravissimo problemi per tutto il mondo e così la Spagna ha iniziato a discutere sull’eliminazione di questo prodotto grazie a una tassa e ad altri provvedimenti che potrebbero partire a luglio 2021.
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Alessandro Artuso 4 Giugno 2020

La Spagna guarda al futuro e per ridurre l'inquinamento causato dalla plastica ha avviato un progetto su rifiuti e terreni contaminati. L'obiettivo è la promozione di un'economia circolare che riesca a gestire la raccolta differenziata nel Paese, eliminando il prima possibile l'utilizzo del materiale plastico.

Il Governo spagnolo, durante il Consiglio dei ministri, ha infatti introdotto delle misure per limitare la plastica monouso, migliorando la gestione dei rifiuti e guidando un'industria a basse emissioni di carbonio.

Cosa cambia

Le restrizione della plastica monouso diventa motivo di discussione in Spagna, così come la sua riduzione e una tassa anticipata che possa frenare la sua produzione nel mercato. In questo caso, però, occorre specificare che le novità sulla plastica riguarderanno principalmente produttori (chi realizza le bottiglie), venditori (chi si occupa della sola vendita del materiale plastico) e gli acquirenti (chi paga per ricevere il prodotto).

Successivamente, a partire dal 2023, le persone che consumano bevande in plastica dovranno pagare una tassa. Con questi numeri la vendita dovrebbe diminuire del 50% entro il 2022, del 70% per il 2030.

Gli obiettivi

Limitare la plastica monouso vuol dire abbandonare posate, bastoncini, piatti e cannucce. Questi prodotti saranno banditi a partire dal primo luglio 2021, così come bicchieri, tappi, piatti e contenitori per cibo. Il Governo ha intenzione di installare fonti idriche per garantire il consumo al pubblico, oltre che abbattere le quantità di rifiuti attualmente prodotta.