La Terra “brucia” in Siberia: la superficie terrestre ha raggiunto picchi di 48°C, temperature mai così alte dal 1936

I dati acquisiti dai satelliti Copernicus dell’Esa hanno rivelato temperature di superficie elevatissime in tutta la Siberia artica nella giornata del 20 giugno 2021, confermando un problema che ha già portato a incendi devastanti in passato. Nel villaggio di Saskylah, poi, la temperatura dell’aria non era così alta prima del solstizio d’estate da quasi 90 anni.
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Alessandro Bai 25 Giugno 2021

Se ti dico Siberia, probabilmente pensi alle montagne o alla tundra innevata, un'immagine normale per questa immensa provincia della Russia caratterizzata per gran parte da un clima artico. Eppure, ormai da qualche tempo, il cambiamento climatico sta causando ondate di calore anomale per queste zone: l'ultima inquietante fotografia della situazione attuale arriva dai satelliti Copernicus Sentinel-3A e Sentinel-3B dell'Agenzia Spaziale Europea (Esa), che il 20 giugno 2021 hanno registrato dei picchi di temperatura della superficie terrestre di circa 48°C nella Sachá o Jacuzia, una repubblica situata proprio nella Siberia artica.

Se ti stai chiedendo cos'è esattamente la temperatura di superficie della Terra, basta che ti immagini il calore che percepiresti toccando il suolo in un preciso punto del pianeta. La Siberia, purtroppo, non è nuova a questo surriscaldamento, dato che anche negli anni scorsi l'area era stata devastata dagli incendi, oltre che dal disastro ambientale provocato nel 2020 da un incidente avvenuto in una centrale elettrica vicino a Norilsk. Ma la parte più triste della faccenda, forse, sta proprio qui, ovvero nell'incapacità di invertire una tendenza che, in modo lento e inesorabile, sta riguardando sempre più aree del mondo.

Oltre al picco di 48°C, le temperature al suolo registrate dai satelliti dell'Esa nel resto nella Siberia sono ugualmente allarmanti, come dimostrano i 43°C di Govorovo e i 37°C di Saskylah, un luogo dove, sempre nella giornata del 20 giugno, sono stati registrati 31.9°C di temperatura dell'aria, un record che, se si considerano solo i giorni prima del solstizio d'estate, non veniva raggiunto dal 1936. Insomma, non servono più altri indizi a confermarlo: questi sono gli effetti del cambiamento climatico e il tempo a nostra disposizione per rimediare è sempre meno.