“La Terra è ora ben al di fuori dello spazio operativo sicuro per l’umanità”, secondo un nuovo report

Un team di ricerca dell’Università di Copenaghen ha appena scoperto che la Terra non è più in grado di garantirci le risorse naturali che servono all’umanità per vivere.
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Francesco Castagna 14 Settembre 2023

"Gli impatti dell'uomo sul sistema Terra nel suo complesso stanno aumentando a vista d'occhio", ha detto la dottoressa Katherine Richardson dell'Università di Copenaghen, nelle vesti di coordinatrice di un nuovo report sullo stato di salute del Pianeta in cui viviamo. Un nuovo studio ha scoperto che le condizioni che hanno permesso all'umanità di prosperare per 10.000 anni non ci sono più, a causa di importanti  e catastrofiche alterazioni.

Il nome della ricerca, "La Terra oltre sei dei nove confini planetari", anticipa già il tema: sei dei limiti teorizzati dallo scienziato Johan Rockström sono stati violati a causa delle azioni umane. Ciò significa che per la Terra non è più possibile garantirci con sicurezza i servizi ecosistemici, ovvero quei sistemi naturali che il Pianeta genera a favore dell'uomo. In poche parole: in queste condizioni difficilmente l'umanità si sarebbe evoluta.

A giugno del 2022 abbiamo appreso di aver superato il sesto limite planetario, ovvero la disponibilità di acqua dolce che la Terra è in grado di offrire all'essere umano. Questo perché Rockström ha introdotto una nuova classificazione dell'acqua, oltre a quella blu ora la scienza tiene conto anche di quella "verde", ossia quella prelevata dalle precipitazioni terrestri, evaporazioni e umidità del suolo.

Gli scienziati hanno spiegato che non accadeva una cosa simile da circa 10mila anni, ovvero dalla fine dell'Olocene e dal termine dell'ultima era glaciale. Uno studio del genere avrebbe pieno titolo per essere utilizzato come dimostrazione di quanto l'uomo stia impattando sullo stato di salute della Terra.

Gli scienziati quindi avrebbero compiuto il "primo controllo scientifico dello stato di salute dell'intero pianeta". Dalla ricerca hanno scoperto che, contrariamente a quanto si pensava finora, il superamento dei limiti planetari non è irreversibile, ma mette la Terra in una condizione tale per cui la rottura di essi aumenterebbe significativamente il rischio di cambiamenti fondamentali nei suoi sistemi di supporto alla vita fisica, biologica e chimica.

In più, i ricercatori hanno scoperto che due limiti planetari sono prossimi alla rottura: l'acidificazione degli oceani e l'inquinamento atmosferico. Attualmente l'unico non ancora minacciato è quello dell'ozono atmosferico, dato che le politiche ambientali degli ultimi decenni hanno ridotto significativamente il buco dell'ozono. Il dato più preoccupante però è che i quattro confini biologici sono quasi al livello di rischio più alto.

Ciò renderebbe la Terra incapace di mantenere una delle sue caratteristiche principali: la resilienza. In uno scenario del genere diventerebbe difficile mantenere l'aumento della temperatura entro 1,5°. Ma c'è una speranza che ci rende protagonisti, ognuno di noi può fare la sua parte per evitare che le condizioni peggiorino, migliorando il proprio stile di vita e l'alimentazione.