La Terra è più verde grazie a Cina e India, ma l’inquinamento atmosferico rimane un problema

Una ricerca della Nasa ha rivelato che sulla Terra c’è il 5 per cento in più di vegetazione ogni anno rispetto agli anni Duemila. E sembrerebbe che Cina e India siano i Paesi che più hanno contribuito a questo fenomeno di “greening”, ma non è ancora abbastanza per compensare il danno della deforestazione globale.
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Gaia Cortese 4 Marzo 2019

Rispetto a vent'anni fa, la Terra è più verde. Sarà anche meno inquinata? Personalmente, ho qualche dubbio. Intanto, portiamoci a casa la "buona" notizia che una ricerca della NASA ha scoperto che sulla Terra c’è davvero un 5 per cento in più di vegetazione ogni anno rispetto agli anni Duemila, il che si traduce in oltre 2 milioni di miglia quadrate di vegetazione extra (qualcosa in più rispetto all’area coperta dalla foresta amazzonica).

I meriti andrebbero proprio a quelle nazioni accusate di inquinare più al mondo: Cina e India. Basta dare un'occhiata a questa mappa mondiale dell'inquinamento atmosferico realizzata dall'OMS.

Cina e India, il cui inquinamento dell'aria è noto a tutti, avrebbero piantato così tanti alberi, da rendere più verde il Pianeta. Il fenomeno di “greening” (o inverdimento) sul pianeta è stato rilevato per la prima volta a metà degli anni Novanta dalle immagini fornite dallo strumento MODIS della Nasa che orbita intorno alla Terra su due satelliti e che fornisce immagini ad alta risoluzione della superficie terrestre.

"Questi dati a lungo termine ci consentono di andare più a fondo sul tema ambientale – ha dichiarato Rama Nemani del Centro di ricerca Ames della Nasa e coautore del lavoro -. Quando si è osservato per la prima volta l'inverdimento della Terra, abbiamo pensato che fosse dovuto a un clima più caldo e più umido e alla fertilizzazione dal biossido di carbonio aggiunto nell'atmosfera, che può portare a una maggiore crescita delle foglie nelle foreste settentrionali. Ora, con i dati di MODIS che ci consentono di capire il fenomeno su scala veramente piccola, possiamo osservare che anche gli esseri umani stanno contribuendo al fenomeno".

La rivista Nature Sustainability ha pubblicato quindi lo studio, sulla base dei dati raccolti, di alcuni ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti. Chi Chen, il ricercatore che ha seguito lo studio, ha affermato che la Cina e l'India rappresentano un terzo del greening, ma coprono solo il 9% della superficie terrestre del pianeta coperta di vegetazione. Se quindi la Cina è responsabile di un quarto dell'aumento complessivo del verde, ha solo il 6,6% di tutto il fogliame del mondo (un 42% proviene dalle foreste e un ulteriore 32% proviene da terreni agricoli); mentre l'India ha contribuito con un ulteriore aumento del 6,8 per cento. Vale a dire che quella che era una buona notizia, si ridimensiona un po'. I ricercatori, infatti, sostengono che questo aumento della vegetazione non sia sufficiente a compensare il danno della deforestazione.

I dati raccolti dalla Nasa restano comunque strumenti che potrebbero tornare molto utili nei futuri modelli di previsione dei cambiamenti climatici.