La triste storia dell’uccello che non sa più cantare e rischia l’estinzione (per colpa dell’uomo)

È il succiamiele del reggente e ne rimangono ormai solo 300 esemplari. Il problema è che sono sparsi per un’area molto vasta e i maschi più giovani non riescono a rintracciare i più anziani, che dovrebbero insegnargli il canto per il corteggiamento. In questo modo, imparano melodie sbagliate, che non attirano le femmine. La sopravvivenza della specie è in pericolo.
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Giulia Dallagiovanna 19 Marzo 2021

Questa è una storia piuttosto triste che racconta di un uccello che non sa più cantare, perché sono rimasti troppi pochi esemplari della sua specie e non trova nessuno che glielo possa insegnare. Purtroppo non è una favola, ma la realtà del succiamiele del reggente. Se ne contano solo 300 nell'enorme area dell'Australia sudorientale. I ricercatori dell'Università nazionale dell’Australia li stanno studiando da tempo per capire se sia possibile salvarli. È così che si sono accorti di un problema molto importante: stanno perdendo la loro "cultura del canto", come hanno spiegato in uno studio pubblicato su Proceedings of the Royal Society B.

Dimensioni medie e aspetto elegante, con la sua testa nera e il piumaggio bianco, grigio e giallo. Il succiamiele del reggente lascia il proprio nido dopo solo un mese dalla nascita, ma gli esemplari maschi devono ancora compiere un passo importante prima di essere considerati del tutto adulti: imparare il canto con il quale attireranno le femmine durante la stagione degli accoppiamenti. Accade di solito durante i successivi otto mesi e gli insegnanti sono maschi più anziani, che non per forza fanno parte della famiglia.

A causa dell'uomo è andato distrutto circa il 90% del loro habitat

E qui arriva il problema. Con troppi pochi esemplari sperduti in un'area così grande, i giovani maschi semplicemente non riescono a rintracciare nessuno che possa far loro da maestro. Spesso finiscono per imparare melodie diverse, tipiche di altri uccelli che condividono lo stesso habitat. La colpa di tutto questo è, lo avrai già intuito, dell'essere umano, che ha distrutto fino al 90% dell'habitat del succiamiele, provocando di conseguenza una perdita anche nelle dimensioni della sua popolazione. Per non parlare poi di quando sono stati messi a dura prova dagli incendi devastanti che hanno contraddistinto la fine del 2019 e l'inizio del 2020.

Arriviamo così ai giorni nostri, dove diversi esemplari maschi di questo uccello non sono più in grado di cantare una melodia che possa attirare le femmine. Non le sanno corteggiare a dovere insomma. Le richiamano, ma loro non lo capiscono e dunque non sono disposte ad accoppiarsi. E la sopravvivenza della specie è sempre più in pericolo: ormai solo il 12% dei giovani maschi si ricorda con precisione il famoso canto.

Al momento l'unica soluzione che hanno trovato gli esperti è quella di provare a far ascoltare ai succiamiele che vivono in cattività alcune registrazioni delle melodie che dovrebbero imparare. Insomma, l'uomo sta provando a mettere una pezza dopo essersi accorto del disastro che ha combinato.