La vitamina C può prevenire il contagio da coronavirus? Assolutamente no, è una bufala e non devi cascarci

Da alcuni giorni sta girando un messaggio vocale che consiglia l’assunzione di vitamina C per prevenire e curare il Coronavirus. Si tratta di una bufala e dovresti stare molto attento.
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Sara Del Dot 12 Marzo 2020
* ultima modifica il 22/09/2020

Se la situazione estrema in cui ci troviamo in questi giorni ha innescato tantissime iniziative di solidarietà e mutuo aiuto, non poteva mancare l’altro lato della medaglia. Il senso di pericolo, la consapevolezza della criticità della situazione, la paura che i nostri cari possano essere colpiti dal virus ha reso tutti molto più vulnerabili a speculazioni economiche (per un periodo si trovavano in vendita online flaconi di Amuchina e mascherine anche a 90 euro) e soprattutto a una quantità spropositata di fake news.

Potrebbe essere capitato anche a te di ascoltare un messaggio vocale (inviato magari da un contatto che ritieni affidabile) in cui la voce di una persona che dichiara di lavorare in ambito sanitario facendo riferimento a notizie che le arrivano da ospedali come San Gerardo di Monza, il Policlinico e il Sacco di Milano, afferma che “la vitamina C è efficacissima sui pazienti già affetti da Coronavirus”.

Nel vocale viene dichiarato con convinzione che la vitamina C viene utilizzata come terapia e i pazienti rispondono benissimo, e che va somministrata anche a scopo preventivo “nell’ordine di 1-2 grammi al giorno”. Il messaggio prosegue spiegando che la vitamina va assimilata attraverso l’alimentazione ma anche “supplementato da una compressa da 1 grammo di Cebion, vitamina C che trovate nelle parafarmacie o nelle farmacie.”

Inutile dire che si tratta di un messaggio ingannevole, una vera e propria bufala che i medici hanno prontamente smontato spiegando che la terapia farmacologica standard al momento prevede la somministrazione di un farmaco antiretrovirale, kaletra, un antireumatico idrossiclorochina, e infine al momento si aggiunge un farmaco sperimentale chiamato remdesivr.

E anche l’azienda farmaceutica produttrice del Cebion, la Dompè, si è dissociata pubblicamente dal contenuto del messaggio, dichiarando in un comunicato stampa che:

“L'azienda si dissocia dal messaggio ingannevole diffuso attraverso alcuni social media; tale iniziativa è esterna all’azienda ed è in contrasto con le norme applicabili così come con la normativa deontologica e i principi di etica e trasparenza cui la Dompé si inspira in ogni suo comportamento. (…) L'azienda perseguirà le vie legali per difendere la propria reputazione rispetto a coloro i quali diffondono messaggi ingannevoli che suggeriscono l'utilizzo improprio delle proprie soluzioni terapeutiche o integratori alimentari.”

Purtroppo non si tratta della prima fake news con cui ci troviamo ad avere a che fare in questo momento di crisi, e non sarà neanche l’ultima. Stai attento a ciò che ti viene detto senza fonti mediche a supporto, fidati solo di ciò che dicono i medici ed evita di dare adito a cure miracolose. È uno dei modi migliori in cui puoi proteggerti.

Fonte | Dompé

Le informazioni fornite su www.ohga.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.