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L’Antartide è sempre più verde: le piante crescono a causa del cambiamento climatico

Il surriscaldamento globale sta modificando anche gli ecosistemi dei Poli. Uno studio condotto dall’Università dell’Insubria di Como ha dimostrato come due specie vegetali autoctone si stiano diffondendo sempre più velocemente a causa dell’innalzamento delle temperature.
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Martina Alfieri 18 Febbraio 2022

La vegetazione dell'Antartide sta aumentando a una velocità prima inimmaginabile. L’innalzamento delle temperature, conseguenza del clima che cambia, starebbe favorendo la crescita in particolare di due specie di piante autoctone: la Deschampsia antarctica e la Colobanthus stillensis, nota anche come perla dell’Antartide.

Questo eccezionale fenomeno è stato analizzato da un nuovo studio, pubblicato sulla rivista Current Biology, realizzato dall’Università dell’Insubria di Como in collaborazione con il British Antarctic Survey. Tra il 2009 e 2018, la Deschampsia antarctica – specie erbacea di colore verde brillante – si è diffusa cinque volte più rapidamente rispetto ai 50 anni precedenti. Mentre per la perla dell’Antartide si è registrata un'accelerazione dieci volte maggiore.

Il forte surriscaldamento della temperatura dell'aria tra gli anni '50 e il 2016 nella regione della Penisola Antartica ha superato il riscaldamento medio globale, con evidenti impatti sugli ecosistemi”, si legge all’interno della ricerca, condotta sui territori dell’Isola di Signy.

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Un’immagine della Deschampsia antarctica, una delle specie che si è diffusa rapidamente in Antartide negli ultimi anni.

"Mi aspettavo un aumento di queste piante ma non di questa portata, stiamo ricevendo molteplici prove che un importante cambiamento sta avvenendo in Antartide", ha dichiarato al Guardian Nicoletta Cannone, docente dell'Università dell'Insubria.

Le temperature, sempre più miti, sembrano avere rotto il fragile equilibrio dell’ecosistema antartico: nell'ultimo decennio, nel periodo estivo il termometro ha registrato da +0,02°C a +0,27°C ogni anno, nonostante il raffreddamento verificatosi nel 2012.

Un fattore secondario potrebbe poi avere influito sulle trasformazioni nel paesaggio dell’Antartide: nella penisola sono infatti diminuite le foche, probabilmente a causa di cambiamenti nella disponibilità cibo e nelle condizioni del mare. Calpestando il suolo, le foche impedivano la diffusione della vegetazione. Secondo la ricerca, la loro presenza ha influenzato la crescita vegetale dal 1960 al 2009, mentre l’accelerazione registrata tra il 2009 e il 2018 è da attribuire all’aumento delle temperature.