L’assurda mattanza di tartarughe marine sul litorale casertano

È inaccettabile quanto accade sul litorale casertano in questi giorni, con la morte di decine di tartarughe dovuta, molto probabilmente, a pescatori di frodo.
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Roberto Russo 2 Agosto 2023

Il caso delle tartarughe marine morte lungo il litorale casertano ha scatenato la rabbia delle associazioni ambientaliste, che hanno denunciato la situazione per fare luce su un fenomeno allarmante: in soli quindici giorni, ben ventuno esemplari di queste splendide creature sono stati ritrovati senza vita. Un dato che ha generato preoccupazione riguardo alla sopravvivenza di tutta la specie.

La costa che va da Licola a Mondragone – parliamo di un tratto lungo 35 chilometri – è stato teatro di un triste spettacolo, con un alto numero di rinvenimenti concentrati alla foce dei Regi Lagni. Molte di queste tartarughe sono femmine adulte, in età riproduttiva, che giungono in questa zona per deporre le uova, ma finiscono poi per perdere la vita in mare e vengono recuperate dai bagnanti.

La situazione è già complessa a causa delle plastiche galleggianti e delle attività di diportismo selvaggio nel vicino golfo di Napoli, che spesso causano ferimenti agli animali marini che poi vengono portati al Turtle Point di Portici.

Perché in quel tratto di costa muoiono diverse tartarughe

Commenta Francesco Emilio Borrelli, deputato di Alleanza Verdi e Sinistra: “Sono almeno una trentina le segnalazioni giunte dai bagnanti di tartarughe trovate morte o in fin di vita. Secondo gli esperti, quattordici di questi esemplari avevano circa 20 anni di vita ed erano pronte a nidificare sulla costa e godevano quindi di ottima salute visto che è molto raro che questi animali arrivino a quest'età. Poiché a Castel Volturno non esiste un porto sono da escludere impatti con imbarcazioni”.

A quanto pare le ragioni di questa mattanza vanno individuate nella presenza di reti in loco, che impediscono alle tartarughe di risalire ogni 40 minuti per respirare; il rischio per loro è anche quello di venire trascinate dalle reti poste, illegalmente, entro tre miglia dalla costa: il veloce ritorno in superficie impedisce agli animali di compensare e, pertanto, morirebbero per embolia.

Le associazioni ambientaliste chiedono un maggiore impegno da parte della guardia costiera lungo la costa: del resto un solo gommone della capitaneria non è sufficiente a dissuadere la pesca illegale in un'area così vasta.

È necessario proteggere l'habitat

Queste tristi vicende sottolineano la necessità di una maggiore consapevolezza e di azioni concrete per proteggere le tartarughe marine e il loro habitat. Per quanto di vitale importanza, l'impegno di esperti e volontari che lavorano per tutelare i  numerosi nidi (già 43 in Campania, e la stagione non è ancora terminata) presenti sulle spiagge dell'area, da solo non basta.

Quest'anno, in Italia, il ritrovamento e il recupero di ben 293 nidi di Caretta caretta lungo le spiagge ha segnato un nuovo record, dimostrando che, se adeguatamente protette e valorizzate, queste meravigliose creature possono ancora sperare in un futuro sostenibile.