Le proprietà del kiwano, il melone cornuto ricco di vitamina C

Tra la frutta esotica buona da mangiare ma anche bella da osservare c’è il kiwano, una sorta di melone africano, caratterizzato da un aspetto spinoso. Scopri come si mangia, come si abbina agli altri alimenti e soprattutto quali sono le sue proprietà nutrizionali. Non è un super food ma fa davvero molto bene.
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Valentina Rorato 5 Maggio 2021
* ultima modifica il 05/05/2021

Il kiwano è un frutto esotico, molto particolare. Chiamato anche melone cornuto, perché la sua pelle dorata presenta delle spine, è caratterizzato da una polpa verde vibrante, con un sapore dolce e intenso, davvero unico. Conosciamo meglio le sue proprietà nutrizionali?

Cos'è

Il kiwano (a volte noto come melone cornuto, melone kiwano, cetriolo cornuto o melone gelatina) è un frutto esotico, originario dell'Africa sub-sahariana, e coltivato in Nuova Zelanda. Le piantine vengono piantate in primavera e il frutto diventa perfettamente maturo durante la calda stagione estiva (gennaio-aprile qui in Nuova Zelanda).

I frutti crescono su viti basse e cespugliose che corrono lungo il terreno. Inizia piccolo e molto appuntito e diventa più grande (più o meno come un avocado). All'interno della buccia dorata racchiude una polpa gelatinosa color verde, che può essere consumata fresca o utilizzata in bevande, piatti salati e dessert. Il gusto è spesso descritto come un mix rinfrescante e fruttato di banana, frutto della passione e lime.

I valori nutrizionali

Questi sono i valori nutrizionali per 100 grammi di prodotto

  • Acqua 89 grammi
  • Calorie 44 kcal
  • Proteina 1.78 grammi
  • Lipidi 1.26 grammi
  • Carboidrati 7.56 grammi
  • Calcio 12 mg
  • Ferro 1.13 mg
  • Magnesio 40 mg
  • Fosforo 37 mg
  • Potassio 123 mg
  • Sodio 2 mg
  • Vitamina C 5.3 mg
  • Folato 3 µg
  • Vitamina A 7 µg
  • Beta Carotene 88 µg

Le proprietà e i benefici

Il kiwano non è considerato un superfood anche se contiene livelli elevati di betacarotene, vitamina A e C. L’olio presente nei suoi semi, inoltre, è ricco di antiossidanti come carotenoidi e tocoferoli che apportano molti benefici a cellule e organi neutralizzando i danni dei radicali liberi.

La maggior parte delle calorie del kiwano proviene dai carboidrati ed è povero di grassi, mentre fornisce molte più proteine di molti altri tipi di frutta esotica. Ciò che lo rende particolarmente interessante è l’acqua, che costituisce l’80 percento del suo peso e per questo motivo è considerato un alleato della linea. È ideale, infatti, se stai cercando di perdere peso, per gestire la fame fuori dai pasti.

È ricco di fibre, che sono utili a stimolare il movimento peristaltico e liberare il tratto gastrointestinale, prevenendo crampi, gonfiore, costipazione e condizioni gravi come le ulcere gastriche. La fibra alimentare è anche un elemento chiave per la salute del cuore, poiché aiuta a regolare il livello di colesterolo nell'organismo ma anche a regolare i recettori dell'insulina.

Le controindicazioni

Questo frutto è collegato al melone e al cetriolo, di conseguenza è controindicato nelle persone allergiche a questi prodotti. Non è noto se il kiwano interagisca con i farmaci o possa causare reazioni avverse. I kiwano acerbi e amari, prima che siano maturi, possono avere livelli pericolosi di sostanze chimiche che non sono presenti quando il frutto è pronto da mangiare. Questa tossicità può causare problemi di stomaco, mal di testa e febbre, ma non è nota per essere pericolosa per la vita.

Gli usi in cucina

Come abbiamo accennato sopra, è importante consumare il kiwano solo quando è bello maturo e di questo frutto puoi mangiare anche la parte più esterna e i suoi semi (è tutto commestibile). Basta tagliarlo a metà e versare la polpa con un cucchiaio.

Il frutto non è naturalmente molto dolce, quindi molte persone lo cospargono di zucchero per dargli una dolcezza extra. La polpa può essere aggiunta a frullati, yogurt, macedonie, salse, gelati, sorbetti e cocktail dissetanti.

Fonte | USDA

Le informazioni fornite su www.ohga.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.