Le proprietà della crusca: il prodotto di scarto che oggi è tra i protagonisti sulla tua tavola

La crusca è ciò che rimane al termine dei processi di macinazione dei cereali. È formata da piccole scaglie dell’involucro che contiene i semi e le varietà più diffuse sono quelle derivate dal frumento e dall’avena. A lungo è stata considerata un prodotto di scarto destinata all’alimentazione del bestiame ma la riscoperta della sue proprietà nutrizionali le ha ridato nuova vita.
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Kevin Ben Alì Zinati 30 Marzo 2021
* ultima modifica il 30/03/2021

Ti sarà capitato di mangiarla al mattino insieme a del latte oppure mescolata insieme a yogurt e frutta, però forse non sapevi che fino a qualche decennio fa la crusca era considerata un prodotto di scarto destinato, quindi, solo all'alimentazione del bestiame.

Questo perché la crusca è il residuo delle attività di macinazione dei cereali ed è costituita dai frammenti dell’involucro fibroso che li riveste: grazie alla riscoperta delle sue importanti proprietà nutritive e benefiche, dagli anni ’70 è diventata protagonista anche nella nostra cucina.

Puoi trovare diversi tipi di crusca, ottenuti da vari cereali come riso o orzo ma le più diffuse sono la crusca di frumento e quella di avena.

Cos’è

La crusca è il prodotto che rimane alla fine dei processi di macinazione dei cereali. È formata da piccole scaglie ricavate dall’involucro che contiene i semi dei cereali.

Per molto tempo la crusca è stata considerata un prodotto di scarto e per questo veniva utilizzata nell'alimentazione del bestiame. Solo quando nutrizionisti ed esperti hanno cominciato a studiare la crusca dal punto di vista delle sue potenzialità alimentari, ne hanno riscoperto la natura di alimento “umano” grazie all’abbondante presenza di fibre alimentari, utili per contrastare disturbi come la stitichezza, l'obesità e il rischio di sviluppare il tumore del colon.

La crusca ricavata dalla macinazione del frumento è quella più nota e diffusa, anche se quella di avena è molto utilizzata nelle nostre cucine. Si tratta di due prodotti molto simili che dal punto di vista nutrizionale condividono alcune proprietà utili al tuo organismo. Ci sono chiaramente delle differenze, che ti spiegherò più nel dettaglio nel paragrafo successivo: posso anticiparti però che la crusca d'avena garantirebbe un apporto energetico maggiore rispetto a quella di frumento.

Proprietà e benefici

A proposito di proprietà e benefici della crusca, posso dirti che sia quella derivata dal frumento che quella prodotta invece dalla macinazione dell’avena possiedono un alto potere saziante in virtù del relativo apporto calorico che le contraddistingue: per questo potresti ritrovare la crusca come alimento all’interno di una dieta caratterizzata dal basso consumo calorico.

La crusca può inoltre aiutare il tuo organismo a ridurre l’assorbimento degli zuccheri e dei grassi, contribuirebbe a tenere sotto controllo i livelli di colesterolo cattivo e sembra possa ricoprire un ruolo anche nella prevenzione di patologie come l’ipertrigliceridemia o il diabete.

Grazie all’altissimo contenuto di fibre insolubili, che dunque non vengono digerite, la crusca può agire come regolatore dell’attività digestiva riducendo il tempo di transito intestinale e aumentano la massa fecale.

Valori nutrizionali

A prescindere dal cereale da cui deriva, la crusca come ti ho accennato anche sopra contiene grandi concentrazioni di fibre alimentari. Non solo, è molto ricca di proteine e di acidi polinsaturi oltre ad offrire un ottimo apporto di:

  • calcio 
  • magnesio
  • ferro
  • fosforo
  • potassio
  • sodio

Tra i due più diffusi tipi di crusca, quella di frumento e di avena, ci sono chiaramente delle differenze a livello nutrizionale. Oltre al diverso apporto energetico, che come ti ho spiegato prima è di superiore rispetto al frumento, la crusca d’avena contiene anche più lipidi e proteine.

La differenza maggiore risiede nelle quantità di niacina che nella crusca di frumento sembra essere presente in quantità fino a 30 volte superiori rispetto all’avena.

Come si mangia

Uno dei modi in cui puoi utilizzare la crusca probabilmente già lo conosci. Al mattino potrebbe infatti diventare l’alimento giusto per una colazione a base di muesli, quindi con altri cereali e frutta, oppure potresti accompagnarla con dello yogurt bianco.

Anche se possiede un sapore neutro, la crusca è molto sfruttata in pasticceria: potresti dunque utilizzarla per realizzare dolci e biscotti, mischiandola alla farina normale.

Controindicazioni

Ci sono delle controindicazioni nell’utilizzo della crusca a cui devi fare attenzione. Se sei celiaco o soffri di intolleranza al glutine, dovresti evitare la crusca di frumento perché si tratta di un cereale che, appunto, contiene tracce di glutine. Inoltre, è un alimento lassativo ed è quindi sconsigliato se soffri di problemi intestinali.

Sia la crusca di frumento che quella di avena poi, se consumate in maniera prolungata potrebbero causare meteorismo e flatulenza.

La crusca di frumento è poi sconsigliata anche se sei in cura con dei farmaci cardiaci come i cardiotonici a base di digossina: il rischio è che le fibre della crusca di frumento blocchino il farmaco diminuendone la quantità nel sangue.

Anche la crusca di avena ha qualche controindicazione, specialmente se sei un paziente che utilizza la lovastatina, un farmaco per ridurre i livelli di colesterolo nel sangue: la fibre della crusca di avena avrebbero infatti la capacità di ridurne l’assorbimento.

Fonte | Humanitas

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