L’Europa non sblocca il PNRR per l’Italia: perché Fratin non può approvare il decreto Energia per nuove forniture di gas e rinnovabili

Nuova bocciatura per il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica Pichetto Fratin: in Consiglio dei Ministri vengono cancellati dalla bozza del decreto due articoli relativi allo sblocco delle forniture di gas e nuove fonti rinnovabili.
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Francesco Castagna 6 Novembre 2023

La sfida per convertire l'economia italiana e ridurre al minimo l'utilizzo di combustibili fossili non è sempre facile. Lo avevamo già visto con i diversi intoppi burocratici che si sono presentati durante gli ultimi tre anni, lo osserviamo tutt'ora. La partita si gioca tra Roma e Bruxelles: il ministero dell'Ambiente ha proposto il decreto Energia, che servirebbe a sbloccare ulteriori forniture di gas e a dare il via a nuove installazioni di fonti rinnovabili, ma senza successo. Il provvedimento infatti è stato rimandato per tre volte, essendo saltato dal Consiglio dei Ministri. Il motivo è l'intoppo che si è presentato con l'Unione europea sul PNRR: l’uscita dal regime di maggior tutela e le concessioni idroelettriche.

I tecnici del governo infatti stanno studiando un modo per permettere al ministero dell'Ambiente di concedere delle proroghe, senza però che una scelta del genere porti l'Unione europea a non bloccare l'erogazione delle rate PNRR (la terza è stata sbloccata a ottobre 2023). E dunque, mentre nel CdM è entrato il Piano Mattei ed è uscito il decreto Energia, uno dei provvedimenti bandiera delle politiche ambientali volute da Gilberto Pichetto Fratin, i tecnici del Ministero dell'Ambiente stanno aspettando il parere dei corrispettivi colleghi della Commissione europea, certi che ci possano essere margini e comprensione per una trattativa.

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Nella bozza del Decreto Energia quindi sono stati eliminati i due articoli relativi all'approvazione di nuove forniture di gas per affrontare l'inverno, e quindi una conseguente maggiore richiesta di gas per far funzionare gli impianti di riscaldamento, e allo sblocco di nuove fonti rinnovabili per raggiungere gli obiettivi previsti dal PNRR e la realizzazione dell’obiettivo globale di adattamento ai cambiamenti climatici definito dall’Accordo di Parigi del 2015 (migliore capacità di adattamento, il rafforzamento della resilienza e la riduzione la vulnerabilità ai cambiamenti climatici "al fine di contribuire allo sviluppo sostenibile e assicurare una risposta adeguata in materia di adattamento nell’ambito dell’obiettivo di contenimento dell’innalzamento della temperatura media globale").

Nel frattempo è lo stesso Pichetto Fratin che annuncia che il suo ministero sta lavorando a un Piano di adattamento ai cambiamenti climatici. Non è la prima dichiarazione che il ministro fa sul tema: lo aveva già fatto sapere a maggio 2023, affermando che il documento sarebbe stato pronto entro la fine dell'estate, intervenendo al Palazzo della Regione nell’ambito del Festival dell’Economia di Trento. "L’obiettivo della pianificazione degli interventi e della spesa è centrale", aveva detto il ministro. Stando alle dichiarazioni di Pichetto Fratin, il ministero non avrebbe rispettato le tempistiche annunciate: per questo motivo, l'Italia non dispone tutt'ora di questo documento.

Come emerge da un documento ministeriale, "L’obiettivo principale del PNACC è fornire un quadro di indirizzo nazionale per l'implementazione di azioni finalizzate a ridurre al minimo i rischi derivanti dai cambiamenti climatici, migliorare la capacità di adattamento dei sistemi naturali, sociali ed economici nonché trarre vantaggio dalle eventuali opportunità che si potranno presentare con le nuove condizioni climatiche". Questo documento quindi è fondamentale per accelerare la transizione energetica italiana e "sciogliere i nodi che finora hanno impedito la realizzazione di tanti, troppi interventi", spiega il ministro.

Fonti:

Provincia di Trento
Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza energetica