L’incredibile paradosso climatico di Città del Capo: costretta a tagliare alberi per contrastare la siccità

I pini e alle specie aliene di alberi sono così assetate di acqua che per nutrirsi ne “rubano” circa 55 miliardi di litri ogni anno: equivalenti a due, se non addirittura tre mesi di consumo annuo della città. Per evitare di restare senza una goccia di acqua, Cape Town si è vista costretta a tagliarli.
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Kevin Ben Alì Zinati 13 Novembre 2021

Tagliare alberi per contrastare la siccità può apparirti una mossa azzardata, illogica e forse anche sbagliata in tempi di cambiamento climatico.

Eppure, è la soluzione con cui Cape Town può evitare di restare senza una goccia di acqua per la propria popolazione.

La città sudafricana aveva accarezzato il rischio di diventare la prima città al mondo vicina all'esaurimento dell’acqua già tre anni fa, quando è stata a un passo da quello che è stato definito il “Day Zero”: il momento, cioè, in cui circa 4 milioni di abitanti sarebbero rimasti senza la più importante risorsa per la vita.

La grave e imprevista siccità sta mettendo alle strette Città del Capo come altre zone del Pianeta ma il dito non è da imputare soltanto al climate change che, come sai, gioca un ruolo determinante nella diffusione di eventi climatici estremi come anche inondazioni e incendi.

Una grossa fetta di responsabilità ricadrebbe proprio sugli alberi, e in particolare i pini, che estraendo l’acqua dal terreno per nutrirsi e crescere la “ruberebbero” agli abitanti.

Questi pini non sono autoctoni del territorio di Cape Town. Sono specie “aliene” perché sono state importate nella regione dall'industria del legname agli inizi del Novecento diffondendosi poi in maniera molto rapida attraverso le montagne e affollando la flora locale.

Si tratta di piante molto “assetate” tanto che secondo le stime consumerebbero molta più acqua delle specie autoctone sottraendo così importanti forniture d'acqua a milioni di residenti di Città del Capo.

Squadre di operai ed esperti sono al lavoro per rimuovere oltre 54mila ettari di pini e altre specie aliene come l’eucalipto e l’acacia australiana, responsabili del consumo di circa 55 miliardi di litri di acqua all'anno, equivalenti a due, se non addirittura tre mesi di consumo annuo della città.

Per fortuna, le azioni per contrastare la siccità non prevedono solo il taglio degli alberi. Anche i cittadini di Cape Town hanno dato un netto taglio sì, ma alle proprie abitudine.

A pochi centimetri dal rischio di restare senza acqua, hanno dimezzato i propri consumi giornalieri e dai circa 780 megalitri al giorno del 2018 sono passati a meno di 550 nel giro di tre sole settimane per poi scendere di scendere ancora più in basso.

Come vedi, ognuno di noi può fare la differenza. Ogni gesto è decisivo nella lotta al cambiamento climatico.