La Svizzera ha perso più della metà del volume dei ghiacciai in meno di un secolo

Il confronto e l’analisi di oltre 20mila fotografie sono serviti a ricostruire la topografia dei ghiacciai della Svizzera: dal 1931 al 2016 il loro volume si è ridotto del 50%. E negli ultimi sei anni i cambiamenti climatici hanno accelerato lo scioglimento della superficie glaciale.
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Martina Alfieri 30 Agosto 2022

Lo scioglimento dei ghiacciai va sempre più veloce. È tra gli effetti dei cambiamenti climatici e dell’aumento delle temperature e, secondo un nuovo studio pubblicato sulla rivista La Cryosphère, dal 1931 in avanti ha portato la superficie glaciale della Svizzera a dimezzarsi

Lo studio, realizzato dai ricercatori del Politecnico federale di Zurigo (ETHZ) e dell'Istituto federale di ricerca per la foresta, la neve e il paesaggio (WSL), ha preso in esame 21.700 fotografie scattate dai glaciologi tra il 1916 e il 1947, in modo da ricostruire l’86% della copertura glaciale svizzera nella prima metà del secolo scorso e di metterla a confronto con le immagini attuali.

Se conosciamo la topografia della superficie di un ghiacciaio in due momenti differenti, possiamo calcolare la differenza di volume del ghiaccio", spiega in un comunicato l'autore principale dello studio, Erik Schytt Mannerfelt.

Il confronto con il paesaggio storico è risultato a tratti impressionante. Il ghiacciaio Fiescher, di cui ad esempio nel 2021 sono rimaste solo poche tracce, nel 1928 appariva come un enorme distesa di ghiaccio. Nel Novecento i ghiacciai, però, non hanno vissuto solamente periodi di declino: tra il 1920 e il 1980, ci sono stati anche momenti in cui il volume dei ghiacci è cresciuto.

Complessivamente, però, tra il 1931 e il 2016 la perdita di ghiaccio è stata del 50%, e negli ultimi sei anni lo scioglimento ha subito una rapida crescita. Tra il 2016 e il 2022 dalle montagne svizzere è venuto a mancare il 12% della superficie glaciale e secondo i ricercatori la causa dell’accelerata sarebbero proprio i cambiamenti climatici; inoltre, quest'ultimo dato rende l'idea di come lo scioglimento dei ghiacci sia sempre più rapido con il passare del tempo.

L’estate 2022 si è rivelata particolarmente dura rispetto alla crisi idrica e alla fusione anticipata dei ghiacciai sulle vette alpine. E, come sappiamo, questo ha comportato conseguenze negative sia per le persone che per l’ambiente. In Italia, la tragedia della Marmolada ha risvegliato la preoccupazione per tutto l’arco alpino, a rischio di crolli e valanghe dovuti al dissesto idrogeologico.