L’OMS ha aggiornato la lista dei batteri più resistenti ai farmaci: ecco da chi dobbiamo guardarci

L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha aggiornato la lista dei batteri super resistenti redatta l’ultima volta nel 2017. L’obiettivo è porre un freno al dilagare dell’antibiotico-resistenza, quel fenomeno che ha tutte le caratteristiche per diventare una nuova pandemia.
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Kevin Ben Alì Zinati 22 Maggio 2024
* ultima modifica il 22/05/2024

Come le mappe ci guidano fino alla destinazione che abbiamo in testa, allo stesso modo gli elenchi ci possono aiutare a riconoscere qualcosa che non dobbiamo sottovalutare e contro cui serve agire meglio e in fretta.

È per questo motivo che l’Organizzazione Mondiale della Sanità dopo 7 anni ha aggiornato la propria lista dei batteri super resistenti: per porre un freno al dilagare dell’antibiotico-resistenza, quel fenomeno che per diversi esperti ha tutte le caratteristiche per diventare una nuova pandemia.

Come sai, la resistenza antimicrobica si verifica quando l’azione di uno o più farmaci non riesce a colpire uno o più specifici batteri, virus, funghi e parassiti. Quando ciò si verifica, le persone aggravano la propria condizione di salute e, allo stesso tempo, hanno un maggior rischio di diffondere malattie.

Come ti ho già spiegato, gran parte dalla colpa risiede nell’uso eccessivo e soprattutto improprio di antibiotici e antimicrobici.

Il nuovo documento dell’OMS comprende 15 famiglie di batteri resistenti agli antibiotici raggruppate in categorie critiche, alte e medie per la definizione delle priorità e, allo stesso tempo, fornisce indicazioni sullo sviluppo di trattamenti nuovi e necessari per bloccare la resistenza antimicrobica.

Rispetto al 2017, l’ultima volta cioè in cui era stato redatto l’elenco, ci sono ovviamente delle modifiche, su tutte la rimozione di 5 combinazioni patogeno-antibiotico incluse documento precedente e la contemporanea aggiunta di 4 nuove combinazioni.

In più, l’infezione da Pseudomonas aeruginosa resistente ai carbapenemi è stata spostata da un livello di priorità critica a priorità alta, testimonianza e conseguenza delle recenti segnalazioni di diminuzioni della resistenza globale.

Secondo l’organizzazione Mondiale della Sanità, i patogeni prioritari come i batteri gram-negativi resistenti agli antibiotici di ultima generazione e il Mycobacterium tuberculosis (resistente alla rifampicina) sono importanti minacce globali a causa del loro elevato carico e della capacità di resistere al trattamento e di diffondere la resistenza ad altri batteri.

I patogeni a media priorità comprendono gli streptococchi di gruppo A e B (entrambi nuovi nell'elenco del 2024), lo Streptococcus pneumoniae e l'Haemophilus influenzae; quelli ad alta priorità, come Salmonella e Shigella, hanno un peso particolarmente alto nei paesi a basso e medio reddito, insieme a Pseudomonas aeruginosa e Staphylococcus aureus; altri agenti patogeni ad alta priorità, come la Neisseria gonorrhoeae e l’Enterococcus faecium resistenti agli antibiotici, presentano sfide uniche per la salute pubblica.

Ecco qui l’elenco dei batteri super resistenti aggiornato al 2024

Priorità critica:

  • Acinetobacter baumannii, resistente ai carbapenemi;
  • Enterobatteri resistenti alle cefalosporine di terza generazione;
  • Enterobatteri resistenti ai carbapenemi;
  • Mycobacterium tuberculosis, resistente alla rifampicina.

Priorità alta:

  • Salmonella Typhi, resistente ai fluorochinoloni
  • Shigella spp., resistente ai fluorochinoloni
  • Enterococcus faecium, resistente alla vancomicina
  • Pseudomonas aeruginosa, resistente ai carbapenemi
  • Salmonella non tifoidea, resistente ai fluorochinoloni
  • Neisseria gonorrhoeae, resistente alle cefalosporine e/o ai fluorochinoloni di terza generazione
  • Staphylococcus aureus, meticillino-resistente.

Priorità media:

  • Streptococchi di gruppo A, resistenti ai macrolidi
  • Streptococcus pneumoniae, resistente ai macrolidi
  • Haemophilus influenzae, ampicillina-resistente
  • Streptococchi di gruppo B, resistenti alla penicillina.

Fonte | Organizzazione Mondiale della Sanità

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