Lotta alla siccità: un gel salato assorbe l’acqua dall’aria (anche nel deserto)

La scoperta del MIT fa sperare: questo gel salato permette di assorbire l’acqua dall’aria circostante, anche nelle condizioni più desertiche in assoluto.
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Sara Polotti 30 Giugno 2023

I trattamenti e i device che lavorano sul vapore acqueo per rendere disponibile l'acqua anche nelle zone più secche non sono una novità.

Una news però c'è: scienziati e scienziate dell'MIT hanno sviluppato un gel salato che ricava acqua dall'aria e che, stando alle prove effettuate, assorbe quantità considerabili "record".

Tutto grazie al sale e a un materiale utilizzato normalmente in assorbenti e pannolini.

La scoperta

Ingegneri e ingegnere dell'MIT (il Massachusets Institute of Technology) hanno sintetizzato un nuovo materiale che promette di aiutare l'essere umano a sopravvivere anche nelle condizioni di siccità più estrema. Si presenta come un gel gommoso derivante dall'idrogel, un materiale assorbente naturale che viene utilizzato – per esempio – nei pannolini usa e getta o negli assorbenti. Oltre all'idrogel, al suo interno è presente del cloruro di litio, un sale estremamente essiccante.

Ciò che ne deriva è quindi un gel salato super-assorbente che può ricavare quantità record di acqua semplicemente dall'aria circostante. "Even in desert-like conditions", promettono. Ovvero: anche in condizioni desertiche, nelle quali ci sia il 30% di umidità relativa.

Ma come funziona?

Il gel salato che assorbe tantissima acqua funziona in questa maniera.

Rispetto agli altri materiali conosciuti per essere in grado di assorbire l'acqua dall'aria, questo gel ha la capacità di gonfiarsi nel processo, per fare spazio ad altra acqua. E lo fa senza nemmeno perdere un goccio di liquido.

A questo punto, l'acqua ricavata dall'acqua può essere scaldata e condensata, e quindi travasata e raccolta come acqua pura e pulitissima.

La sua utilità

A spiegare l'utilità di questo idrogel infuso con sali assorbenti è Carlos Díaz-Marin, ingegnere meccanico e studente facente parte del Device Research Lab dell'MIT.

"Nel deserto", spiega, "durante la notte c'è un'umidità relativa bassa. Questo materiale potrebbe potenzialmente generare acqua in queste zone. La cosa sorprendente? Con un approccio davvero semplice come questo siamo stati in grado di ottenere l'assorbimento di vapore acqueo più alto mai registrato finora. Ora dobbiamo focalizzarci sulla cinetica e sulla velocità con cui possiamo far assorbire acqua al materiale. Ciò consentirà di mettere in circolo il gel molto rapidamente, recuperando l'acqua non una volta, ma fino a ventiquattro volte al giorno".