Mangiare in spiaggia: 4 motivi per cui la frutta non basta

Vuoi mantenerti leggero e credi che sia la scelta più salutare che tu possa fare. Dopo tutto, si tratta dell’alimento sano per antonomasia! Ma ci sono almeno 4 motivi per cui quando scegli di mangiare in spiaggia puntare tutto sulla frutta non basta. Scopriamoli insieme!
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Dott.ssa Silvia Soligon Biologa nutrizionista
1 Agosto 2022 * ultima modifica il 02/08/2022

Mangiare in spiaggia, per me, non è mai stata un'abitudine. Anche durante i lunghi soggiorni al mare, i miei genitori hanno sempre preferito rincasare per il pranzo. Per molte famiglie, invece, il pranzo sotto l'ombrellone è un vero e proprio must. E se qualcuno non si risparmia pasti luculliani a base di lasagne e parmigiana, altri riducono il pasto di metà giornata all'osso – o forse sarebbe meglio dire al nocciolo, quello della frutta con cui pranzano.

Un frutto, però, non basta. Nemmeno aumentare le porzioni, mangiandoti mezza anguria alla volta, è la soluzione. Ecco 4 buoni motivi per cui dovresti cercare di evitare il pranzo a base di sola frutta.

È un pasto sbilanciato

La frutta è una buona fonte di zuccheri, vitamine, minerali e fibre. Apporta, invece, poche proteine e, fatta qualche eccezione (come l'avocado), quantità trascurabili di grassi. Per questo un pasto a base di sola frutta è, nella maggior parte dei casi, un pasto sbilanciato a favore degli zuccheri, povero di proteine e di grassi.

Proseguiamo con l'esempio dell'anguria: con 100 grammi della parte commestibile di questo frutto assumi 3,7 grammi di zuccheri, 0,7 grammi di proteine e praticamente nessun grasso. Passando a un altro frutto tipico di questa stagione, la pesca, la situazione è simile: 100 grammi di frutto con buccia apportano 5,8 grammi di zuccheri, 0,7 grammi di proteine e praticamente nessun grasso. Non miglioreresti l'equilibrio nutrizionale del tuo pasto nemmeno scegliendo le albicocche, nel cui caso zuccheri, proteine e grassi sono, rispettivamente 9,8, 0,4 e 0,1 grammi ogni 100. Cosa dire, invece, dell'avocado? 100 grammi apportano ben 23 grammi di grassi contro soli 4,4 grammi di proteine e 1,8 grammi di zuccheri; nemmeno questo frutto, da molti pubblicizzato come super food, può assicurarti da solo un pasto nutrizionalmente equilibrato.

Non fornisce abbastanza energie

Proprio per via delle sue proprietà nutrizionali, la frutta consumata come pasto principale non fornisce abbastanza energie. Certo, dopo averla mangiata potresti sentire di aver soddisfatto la tua fame, ma quanto può durare questa sensazione?

Tieni presente che il pasto e la cena dovrebbero fornire tra il 30 e il 40% delle energie quotidiane. Riprendendo gli esempi già fatti, per raggiungere questo obiettivo con dovresti mangiare circa 1,5 kg di albicocche, 2 di pesche e quasi 4 di anguria!

Una restrizione forte come quella di pranzare con un solo frutto può far salire la fame ben prima di cena, favorendo il consumo di snack e altri spuntini poco salutari, oppure far arrivare a tavola affamati, promuovendo il consumo di una quantità eccessiva di cibo magari già di per sé fortemente energetico o ricco di sostanze con cui non dovresti esagerare (come i grassi o il sale).

Il limite quotidiano di zuccheri

Il limite quotidiano di zuccheri semplici in una sana alimentazione è fissato dalla Società Italiana di Nutrizione Umana (Sinu) al 15% delle energie totali assunte durante la giornata. In questa percentuale sono inclusi anche gli zuccheri forniti dalla frutta. Pranzando con sola frutta puoi facilmente superarlo, soprattutto se esageri con le quantità.

Personalmente, conosco persone che non hanno problemi a mangiare 1 kg di anguria, corrispondenti a 37 grammi di zuccheri. In media, questo significa assumere in un solo pasto la metà degli zuccheri ammessi in una dieta sana ed equilibrata. Con altri frutti va anche peggio; per esempio, con 1 kg di melone assumeresti tutti gli zuccheri semplici che ti puoi permettere in una giornata. Non pensare, quindi, di poter mangiare quantità illimitate di frutta: conceditene 2, al massimo 3 porzioni al giorno. Ricorda: una porzione corrisponde all'incirca alla quantità che riesci a tenere in una tua mano.

Comportamenti poco corretti

Infine, i pasti a base di sola frutta possono promuovere comportamenti poco corretti, in particolare credere che tenendosi a “stecchetto” ad un pasto si possa mangiare liberamente nel resto della giornata.

In realtà, i comportamenti compensatori, soprattutto se portati all'estremo come nel caso dei pasti a base di sola frutta, non sono salutari. Meglio puntare all'equilibrio: puoi concederti delle ottime cenette anche senza rinunciare all'equilibrio nutrizionale e alla salubrità dei tuoi piatti! Anzi, scegliendo un'alimentazione nella maggior parte delle occasioni equilibrata potrai permetterti anche qualche piatto elaborato senza paure, rimorsi o necessità di compensare in altri pasti, non solo in vacanza ma tutto l'anno. Al contrario, scegliendo vacanze all'insegna di cene eccessive e pranzi compensatori potresti compromettere i benefici ottenuti seguendo un'alimentazione il più possibile sana ed equilibrata durante il resto dell'anno.

Laureata in Scienze Biologiche con un dottorato in Scienze Genetiche e Biomolecolari, ha lavorato nel campo della ricerca fino al 2009 altro…
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