Marco Temporal, in Brasile la Corte Federale scrive la parola fine rigettando la tesi dei latifondisti

Lacrime, gioia, ma anche tanto dolore. Questa è la storia dei popoli indigeni che da tempo combattono contro la deforestazione causata dall’espansione del settore agricolo brasiliano.
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Francesco Castagna 22 Settembre 2023

Vittoria storica per i popoli indigeni: la Corte Suprema brasiliana ha respinto definitivamente la tesi del Marco Temporal. È successo nella notte tra il 21 e il 22 settembre, quando la Corte ha deciso di porre fine all'annosa battaglia tra la "bancada ruralista", ovvero la lobby dei latifondisti che in Brasile ha un peso rilevante, e gli abitanti della Foresta Amazzonica.

Il Marco Temporal è una tesi che riguarda il diritto originario alla sovranità di un territorio. In sintesi, i proprietari terrieri sostengono che gli indigeni avrebbero il diritto di occupare i territori in cui risiedono solo se erano lì da prima del 5 ottobre ottobre 1988, giorno della promulgazione della Costituzione brasiliana.

Cos'è il Marco Temporal

Prima di farlo però, avrebbero dovuto dimostrare di abitare fisicamente nelle loro terre, in caso contrario avrebbero perso il diritto di vedere quelle terre demarcate (ovvero mappate e protette ufficialmente). Oltre il danno anche la beffa, per i popoli indigeni sarebbe stato problematico dimostrare di vivere in quei territori da decenni, anche perché le uniche prove sarebbero comunque state distrutte dalla deforestazione.

Si tratta quindi di una battaglia che va avanti da tempo di cui ci aveva parlato anche Adriano Karipuna, capo del popolo Karipuna. Durante il governo di Bolsonaro poi le cose per i popoli indigeni sono peggiorate: il leader del Partito Liberale brasiliano ha politicamente appoggiato i latifondisti, sostenendo la loro teoria. Ce ne aveva parlato in occasione della Giornata mondiale della biodiversità, quando lo avevamo incontrato a Milano, durante un incontro organizzato dalla Onlus COSPE al Parco Nord. Qui il leader indigeno ci ha raccontato la sua storia e cosa sta subendo il popolo Karipuna a causa degli interventi dell’uomo.

Da quel che si apprende grazie a un comunicato stampa di Survival International, nove giudici hanno votato contro il Marco Temporal e due a favore, "Bisognerà ora attendere il testo definitivo della sentenza per valutare quali tesi e implicazioni potrebbero emergere dai voti di tutti i giudici".

La sentenza ha un precedente: il 28 aprile 2023 alcune comunità indigene della Foresta Amazzonica hanno raggiunto un accordo storico, ottenendo la demarcazione di sei territori primordiali. Ad annunciarlo è stato proprio il Presidente del Brasile, Luiz Inácio Lula Da Silva, che aveva commentato così la decisione: "Oggi demarchiamo 6 territori indigeni, un passo importante […] Il governo esiste per servire gli interessi del popolo. Sono sicuro che gli indigeni saranno orgogliosi..".

Le reazioni dei popoli indigeni

Il voto è stato accolto con gioia dai popoli indigeni, come emerge da un comunicato del sito del Governo Federale del Brasile: "Con canti e danze tradizionali, i leader di diversi gruppi etnici hanno celebrato questo giovedì (21) a Brasilia e in altre regioni del Paese, il ribaltamento della tesi temporale per la demarcazione delle terre indigene da parte del Tribunale Supremo Federale (STF). Per il presidente della Fondazione nazionale per i popoli indigeni (FUNAI), Joenia Wapichana, hanno prevalso i diritti costituzionali dei popoli originari".

Cosa dice la Corte Federale

La battaglia è stata fortemente sostenuta in tutti questi anni anche dal FUNAI, la Fondazione nazionale dell'Indio, la quale aveva denunciato che il Marco Temporal ignorava tutta la storia di espropriazione e violenza praticata contro i popoli indigeni, che ha portato alla loro espulsione dai loro territori.

La Corte quindi ha "riconosciuto la ripercussione generale del caso, poiché si trattava di una discussione sullo status giuridico-costituzionale dei rapporti di possesso nelle aree di occupazione tradizionale indigena alla luce dell'articolo 231 della Costituzione federale".

La Corte Federale ha ritenuto che le terre indigene sono proprietà dell'Unione e usufrutto esclusivo dei popoli indigeni. "Sono beni inalienabili e indisponibili, in altre parole non possono essere comprati, venduti, donati o trattati in altro modo, e tutti gli atti che permettono di occuparli, dominarli o possederli da parte di persone non indigene sono nulli", afferma l'organo giudiziario del Paese.

Inoltre, la Corte ha stabilito che i diritti dei popoli indigeni sulle terre in cui vivono sono imprescrittibili, riaffermando fortemente il Principio di Indigenizzazione. In parole povere, i loro diritti sono precedenti alla formazione stessa dello Stato brasiliano.

Cosa cambia per gli abitanti dell'Amazzonia

È stato lo stesso Adriano Karipuna a spiegarci cosa sarebbe cambiato in questo caso. "L'integrità fisica dei Karipuna e dei popoli isolati è minacciata, attualmente non viviamo in pace a causa di queste azioni di deforestazione per via del progetto criminale del governo brasiliano". Ora possono finalmente vivere in pace.

Crediti foto: Lohana Chaves/Funai