Morbillo, la maggior parte dei casi del 2024 tra chi non ha il vaccino: a che età va fatto e a chi è rivolto

Tra gennaio e marzo 2024 l’istituto Superiore di Sanità ha registrato 213 casi di morbillo, 165 dei quali in persone senza vaccinazione. Dato che sorprende sia perché abbiamo a disposizione un farmaco contro questa malattia da oltre 60 anni e poi perché le due dosi (a 12 mesi e 5 anni) sono obbligatorie nel nostro paese.
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Kevin Ben Alì Zinati 9 Aprile 2024
* ultima modifica il 09/04/2024

Sono 213 casi, 86 solo nel mese di marzo. Di questi, 181 sono sicuri perché sono stati confermati da test di laboratorio, 9 sono probabili mentre 23 casi possibili.

Ci sono anche casi importati (18), trasportati quindi da persone rientrate in Italia dopo essersi contagiate all’estero. La maggior parte delle segnalazioni poi è geograficamente collocata in tre Regioni: Lazio, Sicilia e Toscana.

Dell’ultimo report sulle segnalazioni di morbillo redatto dall’Istituto Superiore di Sanità nel primo trimestre 2024, tuttavia, balza agli occhi un altro dettaglio-non-dettaglio.

Ovvero il fatto che la maggior parte dei casi ha riguardato persone che non si erano sottoposte al vaccino.

Malattia infettiva esantematica provocata da un virus a RNA, il morbillo negli ultimi mesi ha colpito soprattutto la fascia di età 0-4 anni (11 casi avevano meno di un anno). L’età mediana dei casi è stata comunque pari a 31 anni e tre quarti di questi aveva un’età compresa tra i 15 e i 64 anni.

Una grossa discriminante è stata tuttavia lo stato vaccinale. Sì, perché dai dati a disposizione, che erano completi per 187 casi sui 213 totali, è emerso che in 165 di questi (quindi l’88,2%) gli individui che avevano contratto il morbillo non erano vaccinati al momento del contagio.

Nello specifico, 11 erano stati vaccinati con una sola dose mentre 9 con due dosi e per 2 casi non era noto il numero di dosi effettuate.

È un dato che sorprende non solo perché il vaccino è uno strumento che la scienza ci ha messo a disposizione per prevenire e contrastare il morbillo da più di 60 anni ma soprattutto perché in Italia è uno dei dieci obbligatori. La sua somministrazione prevede due dosi: la prima a 12 mesi di vita, la seconda dose da somministrarsi intorno ai 5 anni.

Forse non lo sapevi ma la vaccinazione è anche offerta in combinazione con le componenti antirosolia e antiparotite (vaccino MPR) sia con le componenti antirosolia, antiparotite e antivaricella.

La somministrazione fatta da due dosi, secondo i dati, è in grado di proteggere oltre il 90% dei vaccinati. Sotto i 12 mesi di età, l’efficacia del vaccino è minore a causa della presenza degli anticorpi neutralizzanti offerti dalla madre.

Come sicuramente sai, il vaccino contro il morbillo è controindicato se un individuo dovesse aver già patito reazioni allergiche grave a una precedente dose o a uno dei componenti del farmaco, così come per persone con deficit immunitario e per le donne in gravidanza.

Fonte | Iss

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