Nasce a Roma il “Sentiero del respiro” dove rientrare in connessione con la natura

Nella Riserva Naturale di Monte Mario a Roma è stato inaugurato un sentiero il cui intento è riconnettere i cittadini con la natura e promuovere la “cultura del verde”.
Entra nel nuovo canale WhatsApp di Ohga
Roberto Russo 1 Giugno 2023

Con il poetico nome di "Sentiero del respiro"  è stato inaugurato a Roma un percorso in cinque tappe per sensibilizzare su quella preziosa risorsa – tanto individuale quanto collettiva – che è il respiro.

Il "Sentiero del respiro" si trova nella Riserva Naturale di Monte Mario, a Villa Mazzanti, sede dell’Ente Regionale RomaNatura, ed è un'iniziativa portata avanti da Gart, La Città di Isaura, FederParchi e RomaNatura, sotto il patrocinio dell’Università degli Studi RomaTre (Architettura), progetto Urban Re Tree.

La Carta del respiro

L'idea di fondo è quella di applicare la "Carta del respiro" pubblicata da Luciano Minerva e Ilaria Drago nel libro Il senso del respiro (Castelvecchi). Attraverso cinque tappe rappresentati da totem, l'intento è quello di “valorizzare il respiro come risorsa preziosa, individuale e collettiva, che nessuno può più dare per scontata, è un messaggio per tutto il mondo e un invito ad una connessione intima con la Natura, in particolare nei parchi urbani”.

Emblematico, a tal proposito, è il saluto di benvenuto che offre questo sentiero: “Da quando sei qui, tu sei parte del verde in cui cammini e il parco è parte di te. Non c’è una Natura fuori di noi, noi stessi siamo Natura: basta mettersi in ascolto del compagno più fedele di tutta la nostra vita, il respiro”. Si viene esortati, quindi, a leggere gli otto articoli della Carta del Respiro. Si tratta di “un invito a osservare l’atto spontaneo che facciamo ventimila volte al giorno e che non può mancarci neppure per un attimo. Buon cammino, buoni respiri”.

Un progetto di economia circolare

Questo progetto sposa l'idea di un'economia circolare e sostenibile, mettendo in comunicazione tra loro le realtà presenti sul territorio, come anche il mondo accademico e della ricerca, a quello del non profit, terzo settore, e degli enti pubblici. Spiegano gli organizzatori: “Fare insieme per immettere cambiamenti, buone pratiche e promuovere la cultura del verde”.