
Un nuovo studio condotto dal WWF Italia ha dimostrato che le aree coltivate con l'agricoltura biologica ospitano in media quasi il 10% di specie in più rispetto alle aree gestite in agricoltura convenzionale, dipendenti cioè dall'uso di pesticidi.
I risultati del progetto “Guardiani della Natura”, realizzati grazie al monitoraggio bioacustico di 48 dispositivi installati in 16 terreni agricoli, hanno evidenziato come l'agricoltura biologica contribuisca a creare un habitat più stabile, sicuro e accogliente per gli animali, che si sentono liberi di esprimere al massimo i loro comportamenti naturali.
In particolare, lo studio ha rilevato che nelle aree coltivate a biologico è presente un numero maggiore di specie di uccelli, che rappresentano un indicatore importante della biodiversità del paesaggio rurale. Le specie animali rilevate, inoltre, sono risultate più numerose e attive.
Questi risultati confermano l'impatto positivo dell'agricoltura biologica sulla biodiversità e ne suggeriscono la promozione, non solo in quanto scelta etica rispettosa dell'ambiente ma come vera e propria strategia per garantire la salute del nostro Pianeta nel lungo termine.
L'uso dei pesticidi, infatti, ha un impatto negativo sulla biodiversità in diversi modi. Innanzitutto, i pesticidi possono uccidere direttamente gli animali, sia adulti che giovani. Inoltre, i pesticidi possono alterare l'habitat, rendendolo meno ospitale e anche meno ricco di risorse. Infine, i pesticidi possono anche avere effetti indiretti sulla biodiversità, ad esempio alterando la catena alimentare.
L'agricoltura biologica, invece, si basa su un approccio che rispetta l'ambiente e la natura. L'uso dei pesticidi è vietato in agricoltura biologica, che si basa invece su tecniche di coltivazione che favoriscono la biodiversità, come la rotazione delle colture, il ricorso a concimi organici e l'utilizzo di varietà locali.
I risultati dello studio “Guardiani della Natura” sono un ulteriore tassello che conferma l'importanza dell'agricoltura biologica per la tutela della biodiversità. Questi risultati dovrebbero indurre a riflettere sulle politiche agricole che vengono adottate a livello nazionale e internazionale. È necessario promuovere la transizione agroecologica, passando dall'attuale modello di agricoltura intensiva all'agroecologia, di cui il biologico e il biodinamico sono gli esempi più diffusi.
Fonte| "Guardiani della natura. Indagini bioacustiche per un'agricoltura sostenibile" pubblicato da WWF a dicembre 2023