
Buone notizie per la lontra in Italia: pur continuando a essere uno dei mammiferi più rari nel nostro Paese (le stime parlano di 800-1000 individui) è ricomparsa in quelle zone che aveva dovuto abbandonare a causa della presenza umana.
Grazie a un monitoraggio condotto insieme dal WWF Italia con l'Università del Molise si è potuto osservare che alcuni esemplari di Lutra lutra sono presenti anche nel nord Italia. Il monitoraggio – in corso fino alla fine dell'estate 2023 – è coordinato da referenti regionali, che verificano sul campo i siti selezionati all’interno di celle di griglia di 10x10km, avvalendosi del supporto di esperti, volontari e appassionati.
Nel nostro Paese la presenza di lontre è concentrata soprattutto in Basilicata, Calabria, Campania e Puglia, ma anche in Abruzzo e in Molise.
La novità però è la scoperta della presenza di questi mammiferi anche nel centro-nord del Paese, soprattutto in quelle zone in cui non si vedevano da decenni. Nello specifico sono stati avvistati esemplari in Alto Adige, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Lombardia e Veneto (nella provincia di Belluno) per quel che riguarda il nord, mentre per il centro ci sono segnalazioni nel Lazio.
Al momento la lontra è assente in Emilia Romagna, Marche, Piemonte (fatto salvo un nucleo introdotto nel parco regionale del Ticino), Toscana e Umbria.
La popolazione italiana di lontre è ancora oggi classificata come vulnerabile nella Lista rossa nazionale ed è tra le più minacciate e isolate in Europa, ma questi dati sono incoraggianti perché testimoniano che la lontra è in fase di espansione. Tra l'altro bisogna notare che questo animale si muove anche attraverso il mare, cosa che potrebbe permetterle di occupare nuovi territori.
Proprio per tutelare la sua sopravvivenza il WWF ha creato delle aree protette per la sua salvaguardia. Tra queste ci sono le Cascate del Verde in Abruzzo, il Pantano di Pignola e Policoro in Basilicata, l'Oasi di Persano, le Grotte del Bussento e il Lago di Conza in Campania