Nessuno vuole catturare (e macellare) i daini del Delta del Po: ora c’è l’ipotesi sterilizzazione

Salvi, per ora, i 900 daini che abitano le pinete del Parco del Delta del Po che rischiavano di finire macellati. Anche grazie alla mobilitazione degli animalisti, il bando per la loro cattura è scaduto senza ricevere adesioni. Ora tra le opzioni si valuta la sterilizzazione.
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Martina Alfieri 21 Settembre 2022

Almeno per il momento, ci sono buone notizie per i daini del Delta del Po. Da alcune settimane le associazioni animaliste si erano mobilitate per fermare il bando, indetto dal Parco del Delta del Po, che concedeva la cattura – e l’eventuale macellazione – di centinaia degli esemplari che vivono tra la pineta di Classe e la pineta di Volano. Nessuno, però, ha avanzato la propria candidatura entro la scadenza del 15 settembre e così i daini, per ora, rimarranno sani e salvi nel Parco.

L’ente, all’inizio del mese di settembre, aveva pubblicato un avviso per l’affidamento in concessione della cattura degli animali, spiegando che la loro ricca popolazione – composta da circa 1500 esemplari – rappresentava un pericolo per l’ecosistema locale. I daini, in effetti, anche se presenti da lungo tempo non sono autoctoni del Delta del Po, e i loro predatori naturali – i lupi – come afferma anche l’ente Parco in un comunicato – non sono sufficienti a contenere la crescita di questa specie invasiva.

Le associazioni ecologiste fin da subito hanno fatto sentire la propria voce, chiedendo che il Parco valutasse soluzioni alternative. In particolare, gli animalisti della Rete Associazioni Tutela Daini Classe e Volano hanno indetto una raccolta firme affinché il bando – che metteva a rischio 900 daini – fosse fermato.

Fallito il primo bando, un’opzione che l’ente potrebbe considerare è quella della sterilizzazione. Anche la Regione Emilia-Romagna, nelle aree di sua competenza, ha già deciso che procederà impedendo ai daini di riprodursi. Ma anche questo scenario, per la Rete Associazioni Tutela Daini Classe e Volano, presenta delle ombre:

Per quanto riguarda il progetto di sterilizzazione, che a detta dell’assessore Mammi sarebbe in elaborazione assieme alla Lav e al dipartimento di veterinaria dell’università, nelle risposte dello stesso assessore a numerose interrogazioni della consigliera Gibertoni (Gruppo misto) risulta che non è mai stato avviato; inoltre, da vaccino contraccettivo pare si sia passati alla castrazione chirurgica dei maschi”, scrive in un comunicato il gruppo animalista. “Il tutto, sempre senza notizia di un progetto reale, di una tempistica e della possibilità di realizzazione. I costi, quelli ce li rivela sulla stampa il Parco del Delta per motivare il no alla sterilizzazione – 400.000 euro – e ci chiediamo su quali basi. Senza poi conoscere i numeri effettivi dei daini (ultimo censimento del 2019 parla di 311 esemplari nella pineta di Classe, ed ora è presente una famiglia di lupi), la necessità di contenerne il numero è tutta da dimostrare”.

Il tema del contenimento delle specie aliene invasive è complesso, e le soluzioni non sono mai scontate. In generale, ciò che è certo è che l’introduzione da parte dell’uomo di fauna e flora in un habitat che non le appartiene provoca uno squilibrio nella biodiversità che può minacciare la salute delle specie locali.