Specie aliene: cosa sono e perché è importante conoscerle

Ti sei mai chiesto se il luogo dove vivono alcuni animali sia lo stesso da cui hanno origine? Tra le tante classificazioni, le specie si dividono in autoctone e alloctone, queste ultime conosciute anche come specie aliene: vediamo che cosa significa e perché a volte la loro presenza può provocare dei danni agli ecosistemi.
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Francesco Castagna 7 Giugno 2022

Il nome potrebbe incutere un po' di timore, ma in realtà le specie aliene sono il frutto di azioni umane, che compiamo consapevolmente e non. Ma cosa sono esattamente? Extraterrestri? Ovviamente no: si tratta di semplici animali ed organismi vegetali che però, lontano dai propri luoghi di origine, rischiano di diventare invasivi e avere effetti dannosi sugli ecosistemi che li ospitano. Di seguito ti spiegherò il significato di questa espressione, provando a farti anche alcuni esempi concreti.

Cosa sono

Quando si parla di specie aliene ci si riferisce ad animali o vegetali che, attraverso l'uomo, vengono trasportate in habitat non originari e che vanno a mutare l'ecosistema in cui si trovano. L'esempio più comune è quello della zanzara tigre, comparsa in Italia per la prima volta nel 1990, e precisamente a Genova, all'interno di un carico di copertoni.

Questa specie nel giro di due decenni si è diffusa in tutto il Paese. Più recente è invece la zanzara coreana, abituata a temperature più fredde di quelle della zanzara tigre e che quindi è in grado di resistere anche dopo l'estate. Questa zanzara è stata trovata nel Nord Italia dai ricercatori dell’Università degli Studi di Milano, con una maggiore diffusione tra le province di Bergamo e Brescia.

Niente panico, devi sapere che quando parliamo di specie aliene si intendono quelle alloctone/esotiche, cioè quelle che provengono da altri Paesi. Quella dell'importazione delle specie non è una novità, basti pensare agli antichi romani, che hanno portato in Europa animali come il fagiano. Ma come ti ho detto, esistono anche specie aliene vegetali: è il caso delle alghe tossiche, le Ostreopsis, trasportate dalle grandi navi che attraversano gli oceani e che si diffondono a discapito di altre specie autoctone.

Nel 2018, in Italia, è entrato in vigore il Decreto Legislativo n. 230 del 2017, che prevede l'adeguamento della normativa nazionale al Regolamento europeo n. 1143/2014. Con questa normativa l'Italia e l'Europa hanno stabilito in che modo gestire e prevenire l'introduzione e la diffusione delle specie aliene. Il nostro Paese ha creato anche un sito di monitoraggio delle specie, e di denuncia per chi ne è in possesso illegalmente. Il portale è frutto di una collaborazione tra ISPRA e il Ministero della Transizione Ecologica, lo scorso 16 marzo 2022, poi, è stato emanato il decreto direttoriale del Ministero della Transizione Ecologica per il monitoraggio regionale.

Conseguenze

Non sempre le specie alloctone hanno portato a effetti negativi sulla nostra società, dato che molto spesso ci hanno permesso di conoscere nuovi organismi animali o vegetali e di studiare il loro comportamento.

Tuttavia, i potenziali danni restano però maggiori degli aspetti positivi. Infatti, la presenza e la proliferazione delle specie alloctone comporta uno sconvolgimento dell'habitat, della fauna e della flora autoctone. In più, in alcuni casi, devi sapere che la proliferazione delle specie aliene potrebbe introdurre nuovi virus o batteri, dannosi per la salute e l'economia dell'uomo.

Quali sono

Un esempio di specie alloctona che è arrivata in Europa è la cimice asiatica, che ha provocato danni alla nostra economia per milioni di euro. Nel mar Mediterraneo sono state avvistate anche specie marine non originarie, è il caso del mezzobecco, che è stato avvistato nuovamente nei nostri mari dopo 8 anni dalla prima comparsa nel Mediterraneo, e potrebbe essere un danno per la biodiversità marittima. Il portale ISPRA segnala inoltre la presenza di animali come le nutrie, ormai molto diffuse, dello scoiattolo grigio, e del millefoglio d'acqua brasiliano.