Nichel, quali sono le differenze tra allergia e intolleranza a questo metallo

Le allergie e le intolleranze al nichel sono disturbi estremamente diffusi e spesso poco conosciuti. Questo metallo è contenuto nel tuo organismo come in molti oggetti di uso quotidiano e non è semplice evitarlo completamente. Come si manifestano queste problematiche e quali sono le differenze sostanziali?
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Valentina Rorato 21 Gennaio 2020
* ultima modifica il 24/09/2020

Il nichel fa parte delle nostre vite. Questo metallo duro e malleabile è usato per creare numerose leghe metalliche, è contenuto in molti alimenti e, nonostante sia presente nel tuo corpo, è fortemente allergizzante. Sono molto comuni, dunque, la dermatite da nichel e le sensibilità alimentari, la cosiddetta intolleranza, che possono provocare gravi disturbi gastrointestinali. Come si cura e soprattutto come si previene?

Cos'è l'allergia al nichel?

L’allergia al nichel è un’allergia da contatto e di conseguenza i sintomi sono cutanei. Uno sfogo improvviso sulle mani, un segno evidente sul polso o attorno al collo. Che cos’è? Purtroppo questo metallo si trova in tantissimi oggetti di uso comune. Potresti aver indossato dalla bigiotteria contenete nichel o semplicemente aver tenuto troppo in mano delle monetine, i famigerati centesimi da 1, 2 e 5, quelli che in America chiamano nichelini e che si affollano nel tuo portafoglio e non riesci mai a spenderli. Ecco, proprio loro potrebbero essere la causa di quelle bollicine che spesso si formano sulle tue dita.

L’allergia di solito si sviluppa a seguito di una reazione errata del sistema immunitario che riconosce il nichel come un pericolo. Il primo episodio di sensibilizzazione può essere scatenato da qualcosa di sciocco e assolutamente comune, come farsi i buchi alle orecchie per indossare gli orecchini. Se il corpo si sensibilizza, tutte le volte che entrerai in contatto con questa sostanza ti si scatenerà l’allergia. È ovviamente molto comune tra le persone che hanno una storia familiare allergica.

Cos'è l'intolleranza

L’intolleranza al nichel, a differenza dell’allergia, non si manifesta tanto a livello cutaneo (almeno non solo) ma è principalmente di carattere alimentare. Se mangi dunque dei prodotti che contengono nichel, potresti avere dei sintomi gastrointestinali, come nausea e gonfiore. In linea di massima per questo disturbo non esiste una terapia. È possibile superare l’intolleranza e gestire la sintomatologia, facendo attenzione alla dieta e non consumando fonti alimentari di nichel.

I sintomi

I sintomi per chi soffre di intolleranza al nichel sono legati principalmente all’intestino. E potresti soffrire di:

  • nausea
  • diarrea
  • prurito
  • asma
  • foruncoli
  • malessere generale
  • stanchezza
  • mal di testa

I sintomi dell’allergia al nichel, invece, compaiono in genere tra le 24 e le 72 ore dopo il contatto e  possono durare per anche un mese, nei casi più gravi. È una dermatite “ritardata” perché non avviene in un lasso temporale breve. Potresti soffrire di:

  • eczema
  • prurito
  • rossore
  • bruciore o dolore
  • gonfiore

La dermatite allergica da nichel si scatenata solo se il contatto con il metallo è persistente. Se tocchi un anello non ti viene un eczema, o almeno è molto raro, se invece lo indossi giorni e notte per settimane potrebbe invece manifestarsi. Non a caso l'oggetto più comune che causa allergia è l'orologio.

In quali alimenti si trova il nichel

Sono numerosi gli alimenti in cui si trova il nichel. Purtroppo la quantità è estremamente variabile, esattamente come la sensibilità. Inoltre, le variazioni dipendono molto dal tipo di preparazione, dai metodi di coltivazione, ma anche dalla conservazione degli alimenti.

Il nichel è frequente in arachidi, avena, cacao (e cioccolato), noci, nocciole e frumento. Dovresti poi evitare il pomodoro, soprattutto se concentrato, i legumi  (lenticchie, piselli, fagioli, ceci, soia), i cavoli, i fagiolini, il sedano, il mais, le farine (da quelle integrale al miglio) e di conseguenza il pane. Attenzione anche ai cibi in scatola, alla margarina e ai grassi idrogenati, al lievito chimico, alle tisane, ai decotti di radici, agli integratori e al pesce. Potrebbero causarti fastidi il tè, soprattutto quello verde, che fa tanto bene, ma anche la birra. Quando mangi e cucini devi fare molta attenzione anche alle posate, agli utensili della cucina e ai piatti.

Il fabbisogno giornaliero

Il fabbisogno giornaliero di nichel è di circa 100 microgrammi. Lo poi tranquillamente soddisfare con una dieta varia ed equilibrata. Potrebbe subentrare una carenza in caso di intolleranza alimentare, forme di malassorbimento intestinale, stress o malattie come cirrosi e insufficienza renale cronica. Fai attenzione, perché questa condizione può causare problemi di crescita nei bambini, disturbi all’apparato riproduttivo, alterazione del colore della pelle, anemie e insufficienza epatica.

Fonte | Humanitas

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