Non chiamatele “solo” galline: “il pollaio del Campus” di Umbertide è un progetto di inclusività nella scuola

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Forse non si era mai sentito prima che delle galline potessero essere protagoniste di un progetto di inclusività, ma anche in questo l’Istinto Da Vinci di Umbertide trova la sua originalità. Così, lo scorso 9 aprile, è stato inaugurato il Pollaio nel Campus.
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Gaia Cortese 12 Aprile 2022

E se tra i banchi di scuola si imparasse anche a prendersi cura di un pollaio? Succede all’Istituto Leonardo Da Vinci di Umbertide, in provincia di Perugia, dove nella mattinata dello scorso 9 aprile è stato inaugurato “Il Pollaio del Campus”.

In verità, non si tratta solo di un pollaio, ma di un progetto sperimentale per promuovere l’inclusività nella scuola. Lo scopo dell’iniziativa è quella di coinvolgere gli alunni con disabilità e i loro compagni di classe in un’attività pratica da svolgere all’aria aperta, in mezzo alla natura, permettendo loro di sperimentare tutte le fasi della sua conduzione sotto la guida di docenti e tutor. Non solo. Il progetto rivolge anche uno sguardo al futuro di questi ragazzi che, attraverso questa esperienza, hanno la possibilità di acquisire conoscenze interessanti dal punto di vista professionale.

In tutto sono sette le galline ospitate nel pollaio, quelle che una volta si chiamavano "galline nostrali”. Nel pollaio del campus le galline sono sempre libere di razzolare in un prato recintato o di riposare nella casetta in legno all’interno del parco della scuola.

Il Pollaio del Campus è stato ideato e realizzato dal Dipartimento dei Bisogni Speciali della scuola e, con ogni probabilità, rende il campus di Umbertine più unico che raro.

"È un progetto sperimentale destinato a crescere ulteriormente con la collaborazione di altri partner come le varie amministrazioni istituzionali, il Comune, la Usl – ha dichiarato la dirigente scolastica Franca Burzigotti -. Esso rientra nei progetti di pratica laboratoriale che sono particolarmente motivanti e gratificanti poiché consentono ai ragazzi di toccare con mano il prodotto del proprio lavoro e il cui risultato assume una grande valenza terapeutica, riabilitativa ed educativa. Da sottolineare che questa attività ha una ricaduta didatticamente importante sulle diverse discipline di studio, in particolare quelle dell’asse scientifico, perché permette di affrontare nuclei tematici diversi, dallo studio del comportamento animale ai principi alimentari, fino all’economia circolare".