
Un team di importanti esperti ambientali dell'Università di Nottingham ha avvertito che l'attuale guerra alla plastica sta sminuendo le altre gravi, gravissime minacce per l'ambiente.
In un articolo pubblicato sulla rivista scientifica Wiley Interdisciplinary Reviews (WIREs) Water, i 13 esperti affermano che i rifiuti di plastica sono sì un problema, ma la loro importanza sta oscurando minacce maggiori come, ad esempio, il cambiamento climatico e la perdita di biodiversità.
In sostanza sostengono che l'avversione alla plastica potrebbe incoraggiare l'uso di materiali alternativi con effetti dannosi potenzialmente maggiori.
Gli autori di questa lettera affermano che l'inquinamento da plastica domina la preoccupazione del pubblico per l'ambiente ed è stato sfruttato politicamente, dopo aver catturato l'attenzione del mondo, ad esempio attraverso immagini emotive di animali selvatici catturati nei rifiuti di plastica e titoli allarmistici.
L'articolo evidenzia inoltre che le plastiche non sono l'unico tipo di materiale inquinante proveniente dall'attività umana che contamina l'ambiente. Alcuni esempi possono essere le fibre tessili naturali come il cotone e la lana o le particelle di usura dei freni dei veicoli, tutte presenti in luoghi diversi, dove possono avere effetti ambientali disastrosi. Gli impatti eco-tossicologici di alcuni di questi materiali sono meno noti dell'inquinamento da plastica e microplastica, ma potrebbero avere conseguenze significative.
Gli autori concludono che dovrebbe essere adottato un approccio scientifico comportamentale per valutare la relazione della società con gli articoli monouso e la cultura usa e getta, per rivedere la cattiva gestione dei rifiuti.