
Un nuovo studio internazionale, coordinato da Marco Carrer dell'Università degli Studi di Padova e Georg von Arx dell'Istituto Federale Svizzero di Ricerca per la Foresta, la Neve e il Paesaggio, ha portato a una conclusione sorprendente riguardo all'evoluzione del clima negli ultimi 1200 anni.
Secondo questa ricerca, basata sull'analisi degli anelli dei tronchi di 188 pini silvestri, il riscaldamento attuale non ha precedenti negli ultimi 1.200 anni. Le temperature presenti sono infatti addirittura più alte del cosiddetto Periodo caldo medievale (quel periodo tra il 1100 e il 1250 che ha coinciso in parte con l'attività solare nota come massimo medievale), caratterizzato da un insolito aumento delle temperature.
Lo studio ha per titolo L'anatomia degli anelli degli alberi nella Fennoscandia mostra un clima moderno più caldo rispetto a quello medievale ed è stato pubblicato sulla rivista Nature. “In questo studio – scrivono i ricercatori – mostriamo che il clima attuale nella penisola Fennoscandica è significativamente più caldo rispetto a quello del periodo medievale. Ciò sottolinea il ruolo predominante delle forze antropogene nel riscaldamento climatico, anche a scala regionale, contribuendo così a conciliare le incongruenze tra le ricostruzioni storiche e le simulazioni dei modelli”.
Durante il Medioevo e nei secoli seguenti, il clima è stato instabile: in questa fase storica infatti non solo si è verificata la famosa "Piccola Era Glaciale", ma anche il suo opposto: il "Periodo Caldo Medioevale". Quest'ultimo è stato caratterizzato da un insolito riscaldamento, ma è sempre stato un rompicapo per i ricercatori poiché le ricostruzioni climatiche prodotte sinora con gli anelli degli alberi sembravano indicare temperature anche più elevate di quelle attuali.
Tuttavia, questo dato non era supportato da nessuna spiegazione fisica plausibile. I modelli climatici, infatti, indicano per il Periodo Caldo Medioevale temperature miti ma non così elevate, mostrando quindi un risultato non in accordo con quanto rivelassero gli anelli degli alberi.
Tuttavia, il nuovo metodo utilizzato in questa ricerca, che misura direttamente lo spessore delle pareti delle cellule del legno, eliminando quindi l'azione di altri fattori in grado di influire sull’ampiezza o densità di un anello. "A differenza dei lavori precedenti – spiegano i ricercatori– i nuovi risultati portano alla stessa conclusione dei modelli climatici: ilPeriodo Caldo Medievale, almeno per la Scandinavia, area da cui provengono gli alberi studiati, era più freddo di quanto si pensasse. Il riscaldamento attuale è quindi probabilmente al di fuori dell'intervallo di fluttuazioni naturali delle temperature negli ultimi 1200 anni". Detto in altre parole, in un così lungo periodo di tempo non si sono mai raggiunte (molto probabilmente) temperature elevate come quelle attuali.
Questi risultati non solo rafforzano la fiducia nelle proiezioni dei modelli climatici, ma pongono anche l'accento sul ruolo chiave delle attività umane nel determinare l'attuale fase di riscaldamento. Pertanto, è evidente come sia necessario agire urgentemente per affrontare il cambiamento climatico e le sue conseguenze.
Questa ricerca offre un importante contributo alla nostra comprensione del clima passato e presente, sottolineando l'importanza di azioni concrete per mitigare gli effetti del riscaldamento globale causato dall'attività umana.