Non si ferma la lotta per l’ambiente: il 9 ottobre si terrà un nuovo Climate Strike nazionale

I Fridays for Future tornano in piazza annunciando un nuovo Climate Strike il 9 ottobre. L’obiettivo è ricordare alla classe dirigente che dalla situazione che stiamo vivendo bisogna imparare per promuovere politiche che in futuro possano proteggere sia noi che il Pianeta.
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Sara Del Dot 4 Settembre 2020

Durante la pandemia non si può certo dire che di ambiente non si sia parlato. In questi mesi infatti sono state numerose le correlazioni avanzate scientificamente tra la salute del Pianeta e la nostra. A questo proposito, un tema particolarmente sviscerato è stato in che modo il nostro stile di vita degli ultimi decenni abbia influito sullo sviluppo del Covid-19, ma anche la salute ritrovata del mondo naturale una volta che l’essere umano è stato messo fuori gioco durante il lockdown. Dopo mesi e mesi di discussioni, webinar e analisi, l’idea che una volta tornati alla normalità avremmo dovuto cambiare in modo radicale, approfittando degli effetti positivi temporanei per impostare uno stile di vita e socio-economico diverso, più sostenibile per noi e per il luogo che viviamo. Nonostante questo, la questione climatica è rimasta bloccata alla sola teoria.

Sembra infatti che l’idea di imparare dagli errori non sia particolarmente appetibile, né per i cittadini né per chi li amministra. Così, ancora una volta, sono i Fridays for Future ad assumersi la responsabilità di ricordare a chi di dovere che, forse, qualcosa deve cambiare. E  abbiamo perso l’occasione per farlo. L’occasione per far suonare il campanello d’allarme, ancora una volta, sarà il nuovo Climate Strike nazionale. Il 9 ottobre 2020, gli attivisti verdi si riuniranno ancora una volta per protestare contro la tendenza diffusa a ignorare la questione ambientale anche in un momento storico in cui è diventato chiaro che non è possibile scinderla da tutto il resto.

Sarà un ritorno in piazza, una grande manifestazione che rappresenterà l’appuntamento finale di una serie di iniziative che inizieranno il 25 settembre, Giornata globale di Azione per la Giustizia climatica, per poi proseguire fino allo sciopero. Giornate di incontri, di recupero del tempo perduto, di confronto e assunzione di nuove consapevolezze sulla scia di tutto ciò che ci è rimasto da questi mesi così complicati.

“Come affermato da molti scienziati ed economisti, le misure per la ripartenza dopo il lockdown sono un’occasione irripetibile per avviare la riconversione ecologica, facendone lo strumento per risollevare l’economia – creando nuovi, diversi lavori – e risolvere al contempo i problemi sociali del nostro paese.”

Ricomincia la lotta, quindi, più determinata che mai. Questa volta forte anche della campagna Ritorno al Futuro, in cui i Fridays hanno raccolto assieme a esperti e associazioni una serie di proposte concrete per il governo italiano che, come si legge nel comunicato “si sta muovendo nella direzione opposta, cercando di tornare alla “vecchia normalità”, il business as usual, incentivando l’economia basata sui combustibili fossili e spendendo denaro per ripristinare un passato malato e non per costruire un futuro migliore.”