Non solo la tua salute: fumo e sigarette “avvelenano” pesantemente anche l’ambiente in cui vivi

I danni provocati dall’industria del tabacco non si limitano alla salute. L’intero ciclo di vita di una sigaretta è una minaccia per il Pianeta: la coltivazione delle piante è legata a processi di deforestazione, la combustione dei prodotti industriali rilascia sostanze inquinanti e il loro smaltimento, troppo spesso scorretto e scellerato, spinge l’inquinamento di parchi, mari e oceani.
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Kevin Ben Alì Zinati 14 Ottobre 2022

Se siamo l’ambiente che ci circonda, puoi facilmente intuire che il fumo minacciando la tua salute mette in pericolo allo stesso tempo anche il Pianeta. Sto puntando il dito contro le sigarette e i mozziconi perché rappresentano i protagonisti indiscussi di un circolo vizioso davvero deleterio per entrambi.

Probabilmente i numeri che ti sto per raccontare li consoci già. In Italia quasi 93mila persone muoiono ogni anno per complicanze legate al tabacco, il 20,6% del totale di tutte le morti tra gli uomini e il 7,9% tra le donne. Ogni dodici mesi, poi, il conteggio a livello mondiale sale a quasi 8 milioni di decessi, la maggior parte dei quali nei paesi a basso e medio reddito.

Moltissimi studi hanno ormai comprovato come il fumo sia il pericolo numero uno per la tua salute. Compromette il tuo organismo e danneggia seriamente gli organi, dai polmoni al fegato passando poi per le arterie fino alla pelle.

Le sigarette però sono un «veleno» anche per l’ambiente. L’intero ciclo di vita del tabacco è una minaccia per il Pianeta: la coltivazione delle piante è legata a processi di deforestazione, la combustione dei suoi prodotti industriali rilascia sostanze inquinanti e tossiche e il loro smaltimento, nella stragrande maggioranza delle volte eseguito in modo scorretto e scellerato, favorisce l’inquinamento di parchi, mari e oceani.

La deforestazione

Forse non ci hai mai pensato, ma produrre il tabacco necessario alle miliardi di sigarette che vengono consumate quotidianamente nel mondo ha un costo ambientale notevolissimo.

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, per i 6 trilioni di sigarette che ogni giorno fumiamo vengono abbattuti ogni anno più di 600 milioni di alberi. Sto parlando di oltre 3,5 milioni di ettari di terreno deforestati per fare posto alle piantagioni di tabacco.

Queste monocolture intensive non rappresentano solo una minaccia per la biodiversità. Impossessandosi de terreno, le piantagioni di tabacco favoriscono la degradazione e l’impoverimento del suolo ma generano anche ingenti emissioni di gas serra responsabili dell’aumento dei livelli di inquinamento atmosferico e dell’accelerata del Climate Change.

Inoltre, la coltivazione del tabacco spesso prevede anche l’impiego di abbandonati quantità di agrofarmaci e altre sostanze anti-parassitarie ritenute così dannose per l’uomo e l’ambiente da essere stati vietati in alcune aree del mondo.

Il peso ambientale del tabacco va misurato anche in termini di consumo di acqua per l’irrigazione delle coltivazioni. L’Oms parla di quasi 22 miliardi di tonnellate di acqua consumate ogni anno: l’equivalente di 15 milioni di piscine olimpioniche o all’incirca il volume d’acqua scaricato dal Rio delle Amazzoni, il fiume più grande del mondo, in un giorno.

Emette gas e sostanze inquinanti

Può non sembrare, dal momento che ciò che vedi è solo una piccola nuvoletta di fumo grigiastro, ma la combustione delle sigarette tradizionali è anche un’importante fonte di emissioni di sostanze inquinanti.

In ogni sigaretta sono contenuti almeno 600 ingredienti che, quando bruciati, generano oltre 7mila molecole diverse. Molte di queste sono decisamente nocive per l’ambiente: pensa alla stessa nicotina o ai metalli pesanti, all’acido cianidrico ai residui dei pesticidi impiegati nelle piantagioni.

Per non parlare delle emissioni di anidride carbonica. Dai dati citati dell’Oms, l’industria del tabacco sarebbe responsabile dell’emissioni di 84 milioni di tonnellate di CO2: una spinta decisamente notevole al cambiamento climatico.

L’invasione dei mozziconi

Le sigarette non fanno male, a te e all’ambiente, solo quando sono accese. Diventano gigantesche fonti di inquinamento anche quando finiscono.

Gettare mozziconi di sigaretta a terra è una delle più brutte abitudini che l’uomo conosca e una delle più difficili da eradicare. Lo dicono i numeri registrati da Legambiente con l’iniziativa “Park Litter” con cui viene censito lo stato di salute – o meglio di “non salute” – dei nostri parchi.

Solo nel 2022 i mozziconi di sigarette rappresentavano il 42,2% dei rifiuti raccolti (13.483 su 31.961 totali), davanti ai tappi di bottiglia o di barattoli e linguette lattine.

A livello globale, è stato calcolato che l’ammontare dei mozziconi di sigarette abbandonati nell’ambiente corrisponderebbe circa a 4,5 trilioni, più o meno di 770mila tonnellate di rifiuti tossici emettitori di sostanze chimiche dannose che dai marciapiedi e dalle strade finiscono poi nei nostri oceani, nei fiumi e sulle spiagge.

Diversi studi sono giunti alla conclusione, insomma, che i mozziconi sono davvero la prima fonte di inquinamento da plastica. Il 90% dei filtri delle sigarette, infatti, è costituito da acetato di cellulosa, ovvero un materiale plastico che necessita anche di un decennio per decomporsi in ambiente.

Fonte | Oms; Legambiente; Ministero della Salute; Airc