
Al via nuovi fondi per installare impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili. Lo ha comunicato GSE, il Gestore Servizi Energetici, che ha pubblicato i bandi relativi alla decima procedura di accesso alle tariffe incentivanti.
La misura è stata introdotta nel 2019 con il decreto ministeriale 4 luglio, che prevede e specifica le modalità d'iscrizione alle aste e ai registri, una procedura speciale che ha lo scopo di destinare i contingenti di potenza che non erano stati assegnati durante le precedenti nove procedure.
Potranno partecipare anche gli enti pubblici, che possono ricevere incentivi per impianti eolici on-shore e fotovoltaici, per impianti fotovoltaici i cui con moduli installati per sostituire le coperture di edifici e fabbricati rurali dove è stata portata a termine la rimozione di materiali tossici come l'eternit e l'amianto.
Gli incentivi messi in campo varranno anche per gli impianti idroelettrici e a gas residuati dei processi di depurazione, per gli interventi che riguardano gli impianti eolici on-shore, e per quelli idroelettrici e a gas residuati dei processi di depurazione.
Ma ci sono delle situazioni in cui gli enti pubblici potranno avere la proprietà sul settore privato per quanto riguarda l'accesso alle graduatorie: scuole, edifici pubblici e ospedali, siti inquinati che sono interessati da interventi di bonifica o discariche.
Ulteriori vantaggi di accesso riguardano gli impianti legati alla rete elettrica e le colonnine di ricarica delle auto elettriche con una potenza non inferiore ale 15% di quella dell'impianto e con una potenza di almeno 15kW per colonnina.
In ultimo, ulteriori vantaggi riguardano gli impianti realizzati su cave che non saranno più sfruttate per l'estrazione, sempre nel rispetto delle attività di recupero e ripristino ambientale.
Per i soggetti che presenteranno domanda esistono due tipi di tariffe incentivanti, che saranno parametrate in base ai kilowatt prodotti di energia rinnovabile.