
Non sai più che cosa fartene di un vecchio giocattolo, di un mobile un po' datato o ancora di un vestito che ormai non indossi più? Probabilmente ti sarai reso conto che gli oggetti che ti ho appena elencato sono molto difficili da riciclare. Il loro destino sarebbe quello di finire nel bidone dell'indifferenziato e poi in discarica o, nella migliore delle ipotesi, in un termovalorizzatore. Prima di buttarli definitivamente, se sono ancora in grado di assolvere"il loro compito, perché non donarli, dando loro magari una seconda possibilità con un altro proprietario?
Su questa idea si basa il "Centro del riuso" che aprirà i battenti a Cagliari (e precisamente al civico 8 di via Contivecchi) domani 6 febbraio. Di che cosa si tratta precisamente.?Ogni mercoledì, sabato e domenica, dalle 10 alle 18, nel capoluogo sardo chiunque, purché sia munito di EcoCard o tessera sanitaria e iscritto alla banca dati Tari del Comune di Cagliari, potrà consegnare indumenti, articoli e accessori per l'infanzia, attrezzi per lavori domestici, attrezzature sportive, giochi, sedie e altri mobili. E chiunque lo desideri potrà invece richiederli in maniera gratuita.
Se lo scopo della raccolta differenziata è quello di ridurre il più possibile la quantità della frazione indifferenziata – il secco, per intenderci – valorizzando gli scarti di ciascun materiale (organico, carta, plastica, alluminio, vetro eccetera), con questo sistema si vuole rendere più sostenibile la gestione di alcune categorie di rifiuti domestici un po' più "complicati" da smaltire, incentivandone il riutilizzo. Per garantire la sicurezza dei futuri utilizzatori non sarà però possibile cedere i cosiddetti Raee, ovvero i rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche come televisori, radio, computer, smartphone, tablet, elettrodomestici e giocattoli alimentati a batteria.
La nascita di uno spazio come il Centro del Riuso di Cagliari rappresenta comunque un esempio di sensibilizzazione della cittadinanza sui temi ambientali, e in particolare sullo sviluppo dell'economia circolare, cercando di superare la visione dell'usa e getta.