Oceano Artico senza ghiaccio? Potrebbe essere realtà già a partire dal 2030

Un nuovo modello di proiezioni suggerisce che, anche in uno scenario di basse emissioni, l’Artico potrebbe iniziare ad avere il mese di settembre senza ghiacci già a partire 2030. I principali responsabili sono proprio gli uomini.
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Roberto Russo 7 Giugno 2023

Già a partire dal 2030, quindi almeno con un decennio di anticipo rispetto a quanto si pensava, la calotta glaciale dell'Oceano Artico potrebbe scomparire nei mesi estivi. E questo potrebbe avvenire indipendentemente dall'impegno che metteremo nel ridurre il riscaldamento globale.

Tale tremendo scenario è sostenuto da un gruppo di studiosi, guidati da Yeon-Hee Kim dell'Università di Scienza e Tecnologia di Pohang, in Corea del Sud. Gli scienziati hanno preso in esame i dati dal 1979 al 2019 per proiettare il declino del ghiaccio marino nell'Artico. Lo studio, pubblicato su Nature Communications, afferma che nemmeno il contenimento del riscaldamento globale sotto i 1,5 gradi Celsius, in linea con il trattato sul clima di Parigi, impedirà alla vasta distesa di ghiaccio galleggiante del polo nord di sciogliersi a settembre.

L'Oceano Artico senza ghiaccio

Scrivono i ricercatori: “Prevediamo un Artico privo di ghiaccio a settembre in tutti gli scenari considerati. Questi risultati sottolineano il profondo impatto delle emissioni di gas serra sull'Artico e dimostrano l'importanza di pianificare e adattarsi a un Artico stagionalmente privo di ghiaccio nel prossimo futuro”.

Gli scienziati definiscono l'Oceano Artico “libero dal ghiaccio” se l'area coperta dai ghiacci è inferiore a un milione di chilometri quadrati, circa il sette per cento dell'area totale dell'oceano.

Le conseguenze di questa situazione

Nel suo storico rapporto del 2021, l'Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC) aveva previsto con “elevata fiducia” che l'Oceano Artico sarebbe stato praticamente "privo dai ghiacci" almeno una volta, all'incirca a metà del secolo, solo però prendendo in considerazione scenari di emissioni di gas serra più estremi. Il nuovo studio, che si basa su dati osservativi relativi al periodo 1979-2019 per adattare i modelli dell'IPCC, ritiene che tale soglia sarà probabilmente superata prima del 2050, più nello specifico tra il 2030 e il 2050. 

La diminuzione della copertura di ghiaccio ha gravi impatti nel tempo sul clima, sulle persone e sugli ecosistemi, non solo all'interno della regione, ma a livello globale. La coltre di ghiaccio della Groenlandia, spessa chilometri, contiene abbastanza acqua ghiacciata da sollevare gli oceani di sei metri.

Il professor Yeon-Hee Kim e i suoi colleghi hanno anche calcolato che l'attività umana è responsabile fino al 90% della riduzione della calotta glaciale, mentre fattori naturali come l'attività solare e vulcanica hanno solo un impatto minimo sulla situazione.

Il record di estensione minima del ghiaccio marino nell'Artico, pari a 3,4 milioni di chilometri quadrati, si è verificato nel 2012, ma la superficie di ghiaccio è stata minima anche nel 2020 e nel 2019.