Ora sappiamo perché alcune persone non si sono mai ammalate di Covid-19

Milioni di infezioni in tutto il mondo, eppure alcune persone non si sono mai ammalate di Covid-19 né sono mai risultate positive a un tampone nonostante contatti strettissimi con infetti. Uno studio inglese ora ha fatto chiarezza su uno dei più grandi misteri della pandemia.
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Kevin Ben Alì Zinati 21 Giugno 2024
* ultima modifica il 21/06/2024

Milioni di contagiati in ogni angolo del Pianeta, eppure qualche “fortunato” non si è mai ammalato di Covid-19.

Più di una persona, pur restando a strettissimo contatto con una persona infetta, non ha mai contratto Sars-CoV-2 in maniera sintomatica e non nemmeno mai risultato positivo a un tampone di laboratorio.

Per oltre 3 anni di pandemia, l’immunità innata di questi individui è rimasta un mistero ma oggi un gruppo di scienziati del Wellcome Sanger Institute, dell'University College London, dell'Imperial College London e del Netherlands Cancer Institute sembra averlo finalmente risolto.

E il segreto rivelato sulle pagine della rivista Nature risiederebbe in risposte immunitarie mai viste prima e capaci di spiegare come e perché alcuni individui sono sempre riusciti ad evitare il Covid-19.

Lo studio – chiamato esperimento chiamato UK COVID-19 Human Challenge – fa parte dell'iniziativa Human Cell Atlas per mappare ogni tipo di cellula nel corpo umano ed la più aggiornata e completa cronistoria di come il nostro organismo risponde all’esposizione a Sars-CoV-2 (o a qualsiasi malattia infettiva) e, va detto, ha fin da subito fatto alzare più di qualche sopracciglio.

Sì, perché i ricercatori hanno coinvolto 36 volontari che hanno scelto deliberatamente di farsi infettare dal virus facendoselo infilare direttamente nelle cavità nasali.

Una volta superata la prima fase di monitoraggio, i ricercatori hanno cominciato ad analizzare i dati osservando che dopo l’esposizione al virus, 6 persone avevano sviluppato sintomi lievi, 3 hanno avuto un’infezione transitoria (sono cioè risultati positivi ai tamponi in maniera alternata) mentre 7 sono sempre rimasti negativi.

Zero tracce di infezione nonostante un contatto iper-diretto con Sars-CoV-2. Quando hanno indagato più nel dettaglio la risposta immunitaria dei pazienti coinvolti, i ricercatori hanno trovato la risposta al mistero.

Mai prima di allora avevano osservato una reazione immunitaria innata capace di eliminare il virus prima che potesse infiltrarsi nella mucosa nasale dando origine all’infezione come quella che avevano sotto gli occhi ora.

In tutti i partecipanti, i ricercatori inglesi hanno scoperto risposte immunitarie mai viste prima, inclusa l’attivazione di cellule immunitarie mucose specializzate nel sangue e una riduzione dei globuli bianchi infiammatori normalmente in grado di distruggere patogeni presenti nell’organismo.

I pazienti che hanno eliminato Sars-Cov-2 prima ancora che desse infezione non avevano una risposta immunitaria tipica e diffusa ma mostravano queste nuove risposte immunitarie innate.

Attraverso il sequenziamento di centinaia di migliaia di singole cellule, gli scienziati si sono convinti che ciò dipenda dall’alta presenza di un gene, chiamato HLADQA2, che risultava particolarmente espresso nel sangue e nella mucosa nasale delle persone con questa risposta innata ed estremamente protettiva.

Poiché precedenti studi avevano associato questo gene a infezioni di Covid meno severe, gli esperti ritengono che possa essere proprio il ruolo di HLA-DQA2 a proteggere in modo così forte alcune persone esposte al virus.

"Queste scoperte gettano nuova luce sugli eventi iniziali cruciali che consentono al virus di prendere piede o di eliminarlo rapidamente prima che si sviluppino i sintomi. Ora abbiamo una comprensione molto più ampia dell'intera gamma di risposte immunitarie, che potrebbe fornire una base per lo sviluppo di potenziali trattamenti e vaccini che imitano queste risposte protettive naturali" ha spiegato il dott. Marko Nikolić, autore senior dello studio presso l'UCL e consulente onorario in medicina respiratoria.

Fonte | "Human SARS-CoV-2 challenge uncovers local and systemic response dynamics" pubblicata il 19 giugno 2024 sulla rivista Nature

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