
Le orche (Orcinus orca) sono tra i cetacei più affascinanti e temuti del pianeta. Potenti predatori, dotati di notevole intelligenza e capacità di caccia straordinarie, suscitano un misto di rispetto e timore.
A differenza di altri grandi predatori marini, come gli squali, gli attacchi alle persone in mare aperto sono estremamente rari. In natura, non sono mai stati documentati casi confermati di attacchi mortali all’uomo.
Molti incontri in mare tra sub, nuotatori e orche si trasformano in momenti di curiosità reciproca, con questi cetacei che spesso si avvicinano senza aggressività, talvolta persino “offrendo” prede catturate come se fossero regali.
L’unica eccezione significativa riguarda un gruppo di orche nello Stretto di Gibilterra, note per danneggiare o affondare imbarcazioni.
Gli studiosi ritengono che la ragione principale sia l’assenza dell’uomo nella loro dieta naturale. Ogni popolazione di orche segue abitudini alimentari specifiche, tramandate dagli adulti ai giovani.
Semplicemente, non ci vedono come prede.
Tuttavia, in cattività il comportamento può cambiare drasticamente: in parchi acquatici americani ed europei si sono verificati almeno quattro attacchi mortali, dovuti probabilmente a stress, condizioni di reclusione e ambiente artificiale.
In libertà, le orche raramente manifestano comportamenti aggressivi verso l’uomo.
In cattività, invece, sono documentati diversi episodi: il caso più noto è quello del maschio Tilikum, coinvolto nella morte di tre persone, tra cui la sua addestratrice Dawn Brancheau nel 2010.
Gli esperti ipotizzano che in ambienti chiusi lo stress e la mancanza di stimoli naturali possano alterare la loro indole, aumentando il rischio di attacchi.
La storia registra solo pochi episodi sospetti:
Inizio ‘900: un gruppo di orche in Antartide avrebbe circondato uomini e cani su una lastra di ghiaccio, forse attratto dai suoni simili ai richiami delle foche.
Anni ‘50: racconti orali di un Inuit ucciso da un’orca intrappolata nel ghiaccio (episodio mai confermato).
1972: presunto morso a un surfista in California (non verificato).
2005: un giovane in Alaska urtato da un’orca, probabilmente scambiato per una foca.
In termini statistici, gli squali sono responsabili di molti più incidenti.
Nel 2023, ad esempio, si sono registrati 69 attacchi non provocati di squali, di cui 10 fatali, dati in linea con le medie degli ultimi decenni.
Le orche, pur essendo predatori potenti, non rappresentano una minaccia significativa per la sicurezza umana. Nella maggior parte dei casi, mostrano comportamenti pacifici e curiosi.
Pur non essendo un pericolo comune, le orche restano animali selvatici di grande forza.
Un’interazione involontaria o un comportamento difensivo potrebbe comunque risultare pericoloso. Per questo, in mare è sempre fondamentale mantenere le distanze e non disturbarle, così come andrebbe fatto con qualsiasi animale in natura.